Dj e ballerine di lap dance per dimostrare che le spese non erano gonfiate

Venerdì 21 Luglio 2017
PORDENONE - Dj, ballerine di lap dance e operai. La difesa fa sfilare i suoi testimoni per dimostrare che rimborsi spese e fatture della società Mille Lire Srl di Zoppola non erano gonfiate. Il processo riguarda il filone delle emissioni di fatture false finalizzate alla creazione di passivi fittizi, uno dei tronconi rimasti in Tribunale a Pordenone. Ieri gli avvocati Cristiano Leone e Maurizio Mazzarella hanno citato lo scout che procacciava ballerine e una ballerine di lap dance che ha riferito sugli accordi presi con il locale. Un pensionato di Pordenone ha spiegato di aver lavorato con l'impresa del figlio al Mille Lire di Zoppola, al Patatina di Roveredo e al Parco delle Rose di Pozzuolo. Si occupavano di pulizie e manutenzione di 4mila metri quadrati di superficie, giardini compresi. Un dj ha spiegato che si occupava anche della distribuzione di volantini: non c'era ancora il boom dei social e il locale si promuoveva tappezzando i bar di depliant. L'obiettivo della difesa è dimostrare che rimborsi e fatture non erano stati gonfiati per evadere il Fisco. «Le spese c'erano - osserva l'avvocato Leone - e riguardavano effettivamente lavori edili, di manutenzione, pubblicità e pulizie».
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