Discariche a cielo aperto Ecco le zone più a rischio

Sabato 14 Aprile 2018
RIFIUTI SELVAGGI
PORDENONE Sono in arrivo soluzioni che, se adottate, potrebbero mettere fine alle cattive abitudini di abbandonare i rifiuti e di conferirli nella maniera meno corretta.
L'INCONTRO
L'incontro avvenuto ad inizio settimana tra Stefania Boltin, assessore comunale all'Ambiente e il nuovo amministratore unico di Gea, Andrea Lodolo, è servito a studiare strategie comuni e condivisibili. Per prima cosa sono state mappate le aree maggiormente soggette all'abbandono, trasformate talvolta in vere e proprie discariche, e successivamente si è deciso di passare al contrattacco. Le misure sono ancora in fase di studio ma l'idea, per stanare i furbetti, sarebbe quella di aumentare il numero dei vigilanti ecologici almeno un'unità in più e di affidare il controllo delle aree più a rischio a nuovi sistemi tecnologici, che non prevedano soltanto l'installazione di telecamere o foto-trappole. Non solo: dal momento che la zona dell'Interporto di Pordenone è una delle più bersagliate in materia di abbandono di rifiuti, tra Gea e i vertici dell'Interporto stesso è stato raggiunto un accordo che prevede la sensibilizzazione delle aziende ad una maggiore attenzione in tema di differenziazione dei rifiuti ma anche l'installazione di una cartellonistica, in diverse lingue, che sensibilizzi soprattutto i camionisti stranieri a non lasciare nelle aree di sosta carte, bottiglie e quanto viene quotidianamente rinvenuto a terra. Le strategie operative, come detto, sono ancora in fase di attuazione.
ZONE A RISCHIO
Si procederà per passi con l'obiettivo di raggiungere un risultato significativo.
«Specialmente in via Nogaredo e via Della Tesa, all'intersezione con via Vial d'Aviano sottolinea l'assessore Boltin ci troviamo spesso di fronte a situazioni imbarazzanti: vere e proprie discariche a cielo aperto, all'interno delle quali è possibile trovare anche inerti, isolanti ed eternit. Materiali e sostanze che possono essere nocive alla salute delle persone. E' importante che tutte le persone capiscano che chi abbandona un rifiuto fa un danno all'intera comunità. Serve, proprio per questo, una maggiore sensibilizzazione al problema ed un intervento capillare nelle scuole. La speranza è che gli studenti apprendano sin da piccoli l'importanza della cura ed il rispetto per l'ambiente».
SPERIMENTAZIONE
In via Nogaredo, dove da tempo esisteva una situazione arrivata al limite della decenza, nei mesi scorsi era partita una sperimentazione laddove erano stati sistemati alcuni cassonetti della spazzatura. Quell'area, dopo essere stata bonificata, verrà trasformata in un piccolo spazio verde, mentre i contenitori dei rifiuti sono stati spostati qualche metro più avanti.
«Una sperimentazione sottolinea Boltin che avevamo concordato con i residenti e che si concluderà a giorni. Dopodiché tireremo le somme e valuteremo se il cambiamento ha funzionato oppure se c'è qualcosa da rivedere».
Contro l'abbandono dei rifiuti, tuttavia, non verranno messo in campo le foto-trappole, telecamere completamente autonome, in grado di realizzare sia foto che video, già adoperate da altre amministrazioni.
«Abbiamo ricevuto delle proposte da alcune aziende chiarisce Boltin che stiamo vagliando. Soluzioni del tutto innovative, che permetteranno di attuare un monitoraggio del territorio senza l'utilizzo delle solite telecamere».
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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