Difese gratis, denunciati 83 falsi poveri

Martedì 16 Ottobre 2018
Difese gratis, denunciati 83 falsi poveri
IL CASO
PORDENONE Sono in 83. Gli abbiamo pagato tasse, bolli e diritti di cancelleria, nonchè l'onorario dell'avvocato che li ha difesi con il gratuito patrocinio. In realtà non avevano alcun diritto di essere tutelati a spese dello Stato, perchè erano dei falsi poveri. A scoprirlo, durante le ispezioni avviate nell'ultimo semestre con la collaborazione dell'Agenzia delle entrate, è stato il Comando provinciale della Guardia di finanza di Pordenone. Le Fiamme Gialle hanno denunciato per false dichiarazioni sui redditi percepiti 83 persone che avevano aggirato le norme del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia. In seguito alla denuncia sono state avviate le procedure per la sospensione del beneficio e il recupero delle somme liquidate indebitamente. Dal punto di vista penale le conseguenze non sono trascurabili. Le condanne vanno da uno a cinque anni e la multa da 309,87 a 1549,37 euro.
Qualche settimana fa il presidente del Tribunale, Lanfranco Maria Tenaglia, il Consiglio dell'ordine degli avvocati con la presidente Rosanna Rovere, il comandante provinciale delle Fiamme Gialle Stefano Commentucci, e Paolo De Luca per la Direzione provinciale dell'Agenzia delle entrate, hanno siglato un protocollo d'intesa, primo del genere in regione, teso a tutelare proprio il diritto alla difesa e a impedire che se ne abusi. Ogni anno, infatti, ci sono centinaia di richieste di ammissione al gratuito patrocinio. Nel 2017, su 118 istanze, ne sono state accolte 114 nella sezione penale del Tribunale; l'ufficio Gip/Gup ne ha ammesse 247 su 268; la sezioni civile 307 su 383. I compensi liquidati dai giudici per i patrocini a spese dello Stato sono stati pari a 247.791 euro nel penale e a 126.880 nel civile. A ciò bisogna aggiungere il beneficio dello sgravio del pagamento delle spese processuali.
Per essere tutelati in Tribunale a spese dello Stato bisogna avere un reddito che non supera gli 11.493,82 euro. Negli anni successivi all'ammissione, inoltre, bisogna comunicare incrementi reddituali che comportano il superamento di limiti imposti dalla normativa e, di conseguenza, l'immediata sospensione del beneficio. Tra gli 83 cittadini individuati dalla Guardia di finanza vi è infatti qualcuno che ha continuato a essere difeso nonostante i parametri fossero cambiati. Il protocollo d'intesa sottoscritto tra Tribunale, Foro, Finanza e Agenzia delle entrate permette di semplificare le verifiche in tempo reale, perchè le pratiche sono informatizzate. Questo consente di intercettare rapidamente i furbetti, ma anche di ridurre i tempi di liquidazione delle spese agli avvocati. È stata predisposta anche una procedura che permette di verificare direttamente con l'Agenzia delle entrate le condizioni di ammissibilità.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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