Crowdfunding, l'«inventore» avianese

Domenica 15 Luglio 2018
Crowdfunding, l'«inventore» avianese
INNOVAZIONE
PORDENONE Arriva anche in Friuli Venezia Giulia il crowdfunding dedicato alle aziende. La prima piattaforma in regione a essere stata iscritta lo scorso 5 luglio dalla Consob nell'elenco dei gestori di piattaforme è la Extrafin srl di Udine, fondata dall'avianese Luigi Romano (nella foto): sarà online entro la fine di settembre. Si aggiunge alle altre 27 attualmente riconosciute in Italia: 13 in Lombardia, tre in Toscana, quattro nel Lazio, tre nelle Marche e una in Piemonte, Trentino Alto Adige e Puglia. Nato per finanziare organizzazioni e progetto senza scopo di lucro, e dunque con donazioni a fondo perduto, il crowdfunding è poi stato regolamentato in modo da poter essere utilizzato anche come strumento di finanziamento per le imprese alternativo alle banche: in Italia, infatti, dal 2012 l'equity crowdfunding è consentito alle imprese start up innovative, dal 2015 alle Pmi innovative e dal 2017 a tutte le imprese.
AZIONI ONLINE
«L'idea - racconta Romano - nasce dopo che nel 2006, con il presidente del Team valutazione di Extrafin Giuseppe Recchia, in risposta a un bando emanato dalla Regione Emilia Romagna, abbiamo presentato un progetto relativo alla Finanza per lo sviluppo delle imprese a sostegno di progetti di investimento per l'innovazione e, quindi, al ricorso al capitale di rischio. Si parla di dodici anni fa, e il mondo dell'e-commerce doveva ancora subire lo sviluppo al quale oggi si sta assistendo. Figurarsi a immaginare una piattaforma sulla quale poter porre in vendita quote di partecipazioni di società di capitali. Il progetto è arrivato al quarto posto nella classifica stilata dalla Regione Emilia Romagna. Da qui ho deciso di acquisire maggiori esperienze nel settore della finanza straordinaria e del ricorso al capitale di rischio, proponendo alle piccole e medio imprese di condividere il proprio progetto e la propria azienda con altri soggetti interessati». Intanto il crowdfunding inizia a prendere piede anche in Italia e non viene più riservato alle start-up e pmi innovative. Di qui l'idea di presentare un'istanza alla Consob per una nuova piattaforma per le imprese della regione. Ma come funziona la piattaforma? «Non è sbagliato - spiega Romano - paragonarla a un sito di e-commerce nel quale, anziché acquistare abbigliamento, scarpe o elettrodomestici, si acquistano quote di società di capitali. Più che acquistare, in realtà, si sottoscrivono quote di srl o spa che, dovendo sviluppare un loro progetto, decidono di condividerlo con altri soggetti, facendo così in modo che la loro azienda, magari a conduzione familiare, inizi ad assumere le sembianze di una vera e propria public company». Il meccanismo è abbastanza semplice: la società offerente presenta al gestore della piattaforma di crowdfunding un progetto che può riguardare lo sviluppo di un nuovo business o l'implementazione delle sue attività. Il Team valutazione progetti lo analizza, verifica la sussistenza dei requisiti anche sulla base delle direttive della Consob, incontra l'imprenditore e decide se ammetterlo alla piattaforma. Di qui partono una serie di iniziative di divulgazione del progetto per catturare l'interesse degli investitori. Le quote di sottoscrizione sono limitate, anche per evitare facili speculazioni: da 250 a cinquemila euro per le persone fisiche e fino a 20mila euro per i soggetti giuridici. È logico - precisa Romano - che questo tipo di investimento si vada a posizionare tra quelli ad alto rischio, poiché si tratta di acquisire una vera e propria partecipazione societaria, on la conseguente acquisizione del rischio imprenditoriale a proprio carico sia pur limitato alla quota investita. È anche giusto però, evidenziare quelli che, nel caso di investimenti nelle start-up o Pmi innovative, in aggiunta a un ipotetico utile di esercizio e a un incremento del valore della partecipazione acquisita si può godere di vantaggi fiscali non di poco conto».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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