Cocaina, latitante si costituisce

Giovedì 22 Marzo 2018
Cocaina, latitante si costituisce
IL CASO
PORDENONE Pedro Minelys Encarnation Vicente, coinvolto in un grosso traffico di cocaina che aveva la base a Villa d'Arco, era ricercato da un anno. Nelle banche dati dei latitanti accanto al suo nome c'era il simbolo del codice rosso: bastava un controllo e sarebbe finito in manette. L'altro ieri, a sorpresa, si è costituito. Dominicano, 43 anni, residente a Madrid, si è messo in contatto con il suo legale: «Sono a Pordenone - gli ha comunicato - mi consegno. Voglio raccontare come sono andate veramente le cose». Il legale - l'avvocato Alexandro Maria Tirelli - ha chiamato la Guardia di finanza e ha fatto accompagnare Encarnation in Procura a Pordenone. L'uomo adesso è in carcere. Oggi è previsto l'interrogatorio di garanzia nell'ambito dell'ordinanza di custodia cautelare mai eseguita nei suoi confronti. Ma non è davanti al gip che il 43enne vuole parlare. «Ha chiesto di essere interrogato dal pm Monica Carraturo prima del processo», spiega il suo difensore.
L'udienza è fissata per l'8 maggio. Encarnation e uno dei coimputati, Bruno Urena Marte (44 anni), pure latitante, sono gli unici ad essere andati a giudizio. Il resto del clan dei dominicani aveva scelto di patteggiare. «Encarnation - afferma l'avvocato Tirelli, che ha già fatto istanza di interrogatorio al pm - rischia 10 e forse più anni di carcere. Ha deciso di presentarsi spontaneamente per respingere alcuni addebiti e per far luce probabilmente sul ruolo della comunità dominicana in relazione al traffico di cocaina tra l'Italia e la Spagna». Si tratta di una proposta di collaborazione che gli inquirenti devono ancora esplorare. Encarnation, secondo il suo difensore, sarebbe pronto ad affrontare il processo, ma non intende pagare per accuse che non lo riguardano.
L'inchiesta, avviata dal Nucleo di polizia tributaria di Pordenone nel 2014, aveva portato a 11 arresti. In alcuni casi si trattava dei cosiddetti corrieri ovulatori, in particolare giovani donne arrivate dalla Spagna con una trentina di ovuli di cocaina nella pancia (810 grammi in un caso, 560 e 378 in altre due occasioni). L'ipotesi che si trattasse di un traffico internazionale di cocaina aveva fatto emigrare l'inchiesta alla Direzione distrettuale antimafia di Trieste. Centinaia di intercettazioni telefoniche testimoniano l'attività, le paure di essere pedinati e la preoccupazione quando le ovulatrici tardavano. Per mesi i finanzieri avevano monitorato il clan mentre si accordava su orari e tragitti. Si chiamavano fratello o per soprannome, come El Toro o El Cha. E suggerivano agli autisti diretti in Friuli di impostare il navigatore su Pordenone via Roma o Cordenons via vial di Romans.
Encarnation è accusato di aver organizzato il trasporto di ovuli di cocaina dalla Spagna utilizzando due donne che nel corso delle indagini furono arrestate.
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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