Cimolai al lavoro nel deposito d'armi

Domenica 9 Dicembre 2018
Cimolai al lavoro nel deposito d'armi
L'APPALTO
PORDENONE La Cimolai Spa colosso mondiale delle strutture complesse in acciaio con sede amministrativa a Porcia è nuovamente protagonista in ambito militare, in virtù dell'appalto recentemente assegnatole dal Navfac, il Comando della Marina statunitense che gestisce in tutto il mondo la pianificazione di grandi opere a supporto delle Basi operative a stelle e strisce. Il gruppo industriale pordenonese si è aggiudicato il cantiere che dovrebbe aprirsi a dicembre (e durare mille giorni) in quel di «Camp Darby», lo sterminato deposito americano di armi, munizioni, veicoli e materiali localizzato all'interno di una foresta di oltre mille ettari tra Pisa e Livorno, facente parte del comprensorio del Parco naturale di San Rossore, area protetta a livello comunitario. Qui, annegati nella pineta maremmana, sono dislocati oltre un centinaio di bunker e magazzini, depositi che riforniscono tanto l'Esercito Usa di stanza a Vicenza che il 31esimo Fighter Wing Usaf di Aviano (è infatti da Camp Darby che provengono le bombe e i missili che equipaggiano i cacciabombardieri F-16). Fino a qualche tempo fa circolavano voci circa una riduzione del sito militare pisano (vi lavorano anche 500 civili italiani) e invece ecco concretizzarsi il potenziamento e consolidamento di quello che è probabilmente il più grande arsenale americano dislocato oltre oceano. Del resto, la sua posizione è assolutamente strategica: nel cuore dell'Europa, affacciato sul Mediterraneo e proiettato sul Medio Oriente, vitale per l'operatività degli avamposti di Vicenza e Aviano, e collocato a ridosso del porto di Livorno (dove attracca la flotta Us Navy, carica di armi e materiali) e dell'aeroporto militare di Pisa.
L LAVORI
Il piano in oggetto prevede la costruzione di una nuova linea ferroviaria (che intersecherà quella esistente) e relativo ponte a traliccio girevole in acciaio che scavalcherà l'adiacente canale mercantile dei Navicelli, l'adeguamento di un molo, nonché la predisposizione di piazzole di carico e scarico. Il nuovo tronco ferroviario permetterà di trasportare armi e munizioni direttamente all'interno dell'arsenale, dove saranno costruiti due terminal, di cui uno con funzione di dogana ispettiva antiterrorismo. Tutto ciò permetterà di eliminare il trasporto su strada del materiale esplosivo, garantendo maggior sicurezza. Su quest'ultimo fronte, però, il Pentagono ha recentemente riscontrato diverse carenze a Camp Darby, quali problemi di corrosione su alcuni veicoli stoccati e insufficiente documentazione relativamente alla manutenzione degli impianti. Tornando al progetto, in condizioni normali si prevede che a Camp Darby affluiscano 6 convogli l'anno, e un massimo di 2 al giorno in condizioni contingenti. I cantieri avrebbero dovuto aprirsi già l'estate scorsa, ma sono occorsi i fisiologici ritardi nell'espletamento dell'iter burocratico, oltre alle immancabili polemiche. Infatti, la nuova linea ferroviaria andrà a «occupare» circa 7 ettari del Parco di San Rossore, implicando l'abbattimento di 937 alberi tra pini, farnie, lecci, biancospini, olmi e aceri. In cambio, gli americani hanno promesso di dismettere 14 ettari di suolo cementificato, convertendolo in habitat naturale mediante piantumazione di quasi 6mila nuovi alberi.
Dario Furlan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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