Chiuse 26 fontane, l'acqua non è potabile

Giovedì 21 Febbraio 2019
Chiuse 26 fontane, l'acqua non è potabile
LA DECISIONE
PORDENONE Nei giorni in cui si discute della qualità dell'acqua erogata dai rubinetti di Aviano (il gestore è sempre lo stesso, cioè Hydrogea, ma per ora non ci sono preoccupazioni per le utenze domestiche del capoluogo), il Comune di Pordenone chiude venti fontane su tutto il territorio comunale. Il motivo è semplice: sono contaminate. L'agente che è stato rintracciato dai tecnici che hanno svolto le analisi è riconducibile ai trattamenti che sono svolti in agricoltura. «Si tratta di pesticidi», ha tagliato corto l'assessore pordenonese all'Ambiente, Stefania Boltin.
IL CASO
Le prime foto circolavano su Facebook già martedì sera. Alcuni utenti facevano notare come sulla spalla di una fontana di Borgomeduna fosse comparso un cartello che avvisava gli abitanti del quartiere della decisione del Comune: l'acqua, si leggeva tra le righe dell'avviso, non era più potabile. Un peccato per molti residenti, che da anni si rifornivano alla fontana per l'acqua da consumare in casa. Sulla scia di quanto accaduto negli ultimi giorni ad Aviano, dove il Comune con un'ordinanza ha decretato il divieto di utilizzare i rubinetti se non per lavarsi o pulire le stoviglie, i residenti del capoluogo si sono allarmati e hanno immediatamente chiesto spiegazioni al Comune.
LA REPLICA
L'allarme è partito da Borgomeduna, ma la replica fornita dal Comune di Pordenone, e affidata all'assessore all'Ambiente Stefania Boltin, ha ampliato il raggio dell'analisi. Le indagini svolte dai tecnici incaricati dall'amministrazione comunale, infatti, hanno permesso di rilevare come gli agenti inquinanti fossero presenti non solo nella fontana fotografata dagli utenti che avevano segnalato il caso su Facebook, ma anche nell'acqua che sgorgava da altre 19 vasche della città. «Il Comune - ha spiegato Stefania Boltin - ha provveduto ad effettuare i controlli di routine e sono emerse criticità in alcune fontane del territorio: sono stati rilevati pesticidi agricoli presenti nelle falde di superficie dalle quali si riforniscono le fontane in questione e per questo l'acqua è stata dichiarata non potabile». Le proteste in rete sono state immediate. La decisione è stata presa per salvaguardare la salute dei residenti, ma l'attenzione nei confronti del provvedimento è stata alta soprattutto in seguito a ciò che è successo ad Aviano. L'assessore Boltin in queste ore sta seguendo da vicino il caso che si sta sviluppando in Pedemontana e che al momento non ha alcun collegamento con la rete idrica del capoluogo. Le fontane, invece, fanno parte di un filone diverso. In questo caso, infatti, la poca profondità della falda fa sì che i pesticidi utilizzati in agricoltura si possano riversare più facilmente nelle venature della terra che riguardano anche i bacini da cui attingono le fonti pubbliche.
LA MAPPA
Le fontane con acqua non potabile sono 26: la lista è stata pubblicata sul sito del Comune: a Vallenoncello non è stata dichiarata potabile l'acqua che sgorga da ben nove fontane, mentre in centro le fonti sotto la lente sono quattro. Lo stesso numero di fontane non eroga acqua potabile a Torre e a Borgomeduna. A Villanova le fontane inagibili sono due, mentre a Rorai solo una fonte non eroga acqua potabile.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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