Chiesa del Bembo Corsa a ostacoli per restaurarla

Lunedì 18 Dicembre 2017
AZZANO DECIMO
Grazie al gruppo sportivo e ricreativo di Capo di Sotto, località a pochi passi dal centro, ritorna il presepe all'interno della chiesetta della Madonna del Bembo, visitabile fino al 14 gennaio. Una rappresentazione, partita nel 2009 e per motivi di dimensioni saltata nel 2016, che racconta il territorio nel passato e il legame con la terra. Il ciclo dura sei minuti: tanti i dettagli, i movimenti, le case fatte interamente a mano, il laghetto con la suggestiva nebbia che si espande nell'area circostante. La chiesetta, che risale al tardo 600 o al primo 700 a cui i residenti della località sono molto affezionati, sta però soffrendo il tempo che passa. A lanciare l'appello sono gli stessi amici del gruppo tramite il presidente, Silvano Vaccher, e uno dei consiglieri, Angelo Santin: «Tutti sperano che venga sistemata prima di restare vittima di ulteriori deterioramenti legati all'inesorabile trascorrere del tempo e alla carenza di manutenzione per la scarsità di fondi da destinare a questi piccoli edifici - spiegano - Per noi la chiesetta del Bembo è un contenitore di memorie care ai residenti soprattutto legate alla religiosità. La partecipazione alla messa è infatti sempre notevole, una festa a cui sono collegati momenti collaterali come la sagra o altre iniziative popolari. All'interno precisano - sono visibili purtroppo diverse crepe, alcune molto evidenti, il pavimento è da rifare e l'umidità è alta, essendo la struttura vicina al fiume Sile. Spesso apriamo la chiesetta solo per arieggiare lo spazio». La struttura era di proprietà dei Conti e Principi di Porcia e Brugnera. Poi nel 2002, per loro volontà, è stata ceduta gratuitamente alla parrocchia di Azzano Decimo, con parere favorevole all'acquisizione espresso dal consiglio diocesano degli affari economici. La parrocchia San Pietro Apostolo ne conserva i fini religiosi e di culto e ha presentato i progetti di restauro che prevedono lavori di consolidamento e una ristrutturazione generale. Progetti che sono stati inviati alla soprintendenza regionale. «Siamo in attesa del preventivo - affermano - Sicuramente sarà una cifra alta e qualcuno ci dovrà aiutare». E concludono: «In realtà qualche impresa si è già fatta avanti, ma senza autorizzazione non possiamo fare niente. Siamo praticamente bloccati e nel frattempo la struttura sta peggiorando. É un vero peccato che non si possa aprire subito un cantiere, anche perché si rischia che in futuro entri acqua, si allarghi il buco e tutto cada a pezzi».
Mirella Piccin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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