Casa di riposo, è muro contro muro

Mercoledì 21 Novembre 2018
Casa di riposo, è muro contro muro
IL CASO
PORDENONE Sul progetto per una nuova casa di riposo privata a Torre, l'amministrazione respinge la richiesta di un'«interpretazione autentica» del Piano regolatore presentata da Marco Salvador (Pn1291), mentre Nicola Conficoni (Pd) attacca una vicenda che definisce caratterizzata «da una forte opacità»: «Né l'amministrazione né il consigliere Franco Giannelli, che ne è l'autore, hanno mai fatto riferimento a questo progetto. È davvero strano che non sia stato possibile audire in commissione il Cda dell'Asp Umberto I. Possibile che su un tema così rilevante non si sia sentita l'esigenza di un confronto?». E cita la relazione allegata al progetto, secondo la quale «l'amministrazione comunale vede con favore la presenza del privato in questo settore del welfare, che può garantire prezzi più convenienti di quello che farebbe il Comune».
«Non riesco a capire quale beneficio potrebbero avere per la città tutti questi posti letto - aggiunge Samuele Stefanoni (M5S) -: credo che stiamo un po' esagerando».
«Il fatto di non sapere che nel proprio Piano regolatore sia prevista la possibilità di insediare una casa di riposo di natura privata a Torre credo sia una situazione che i tecnici veramente trovano piuttosto singolare. Non commento neanche questa richiesta di interpretazione autentica di una norma che sarebbe in grado di leggere anche uno studente dell'istituto per geometri» - è la prima replica dell'assessore all'Urbanistica Cristina Amirante.
Ma nella parte finale del Consiglio è lo stesso Salvador a riproporre la richiesta con un ordine del giorno: «Noi vorremmo tagliare la testa al toro e chiedere al professionista estensore del Piano regolatore l'interpretazione autentica rispetto all'ambito delle ex Tintorie di Torre, considerata la diversa interpretazione data dall'assessore in carica e dal suo predecessore Martina Toffolo». «Quanto abbiamo detto è stato valutato a lungo con gli uffici - precisa Amirante -. La norma non è stata introdotta con il Piano regolatore 2016: è presente dal 2004 ed è stata confermata. Io ritengo che loro abbiano correttamente interpretato questo articolo, che non ha mai previsto una percentuale prevalente. Il Piano riconosce che era un compendio produttivo del passato. Il professionista lo pagate voi e, inoltre, non sarebbe super partes. Per di più, la norma non l'ha scritta lui: che cosa dovrebbe spiegare? La posizione dell'amministrazione è di completa fiducia negli uffici».
Per il sindaco Alessandro Ciriani, «si cerca di creare una cortina fumogena. Capisco - continua - l'imbarazzo dei precedenti amministratori di questo Comune, che nulla hanno fatto per il pianeta anziani e oggi si trovano un'amministrazione che ha i soldi e sta predisponendo il Piano per realizzare due case di riposo nuove e sistemare il Centro di Torre e il condominio di via San Quirino. Si tenta di portare al tavolo chi ha proposto un progetto di ristrutturazione di un edificio degli anni Sessanta che non sta in piedi. Quel piano non regge: ristrutturare costerebbe di più che non realizzare le nuove case di riposo. L'Asp si occuperà del servizio, noi ci occupiamo di strutture edilizie. Era già emerso, quando presentammo il Piano con le opzioni, che c'era la presenza di un privato, tanto è vero che noi dicemmo che dovevamo correre per bloccare il privato ed essere noi i primi a realizzare strutture competitive».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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