Cardin torna in sella e rianima la sua civica

Martedì 27 Giugno 2017
Cardin torna in sella e rianima la sua civica
PORDENONE - (ldf) Se è tornato Berlusconi perchè mai - deve aver pensato - non posso farlo anch'io. Del resto anno più, anno meno, sono circa coetanei. E così Alvaro Cardin, inossidabile sindaco della Pordenone del passato (mai dimenticato), ha deciso di rimettersi in sella della sua lista Civica, Vivo Pordenone. Non che l'avesse lasciata (il ruolo di presidente è sempre il suo), ma forse solo un po' trascurata. E così ha convocato tutti gli uomi rimasti (l'inattività ha un po' disperso le truppe) e ha fatto una analisi della situazione in città dopo un anno di amministrazione Ciriani. Per quanto riguarda il progetto Pisus (fondi europei) nel corso dell'incontro l'ex assessore Bruno Zille che ne ha seguito da vicino le vicende e fin dall'inizio, ha ricordato come, in termini di continuità, l'attuale amministrazione abbia beneficiato degli interventi e dei finanziamenti connessi. Come dire che il lavoro sporco lo aveva fatto la precedente amministrazione e ora i nuovi ne traggono i benefici. «Vivo Pordenone - si legge nella nota - ritiene che il progetto Pisus rappresenti un bel traguardo per la città di Pordenone e per i suoi cittadini e pertanto si auspica una continuità in tal senso, non solo progettuale ma soprattutto di intenti». La Civica di Cardin ha poi fatto l'occhiolino al progetto di manifestazioni programmate lungo l'asse del Noncello dalla nuova amministazione. Unica nota, qualora si vada verso una certa continuità, la ricerca di soluzioni viarie alternative alla Rivierasca. Le prospettive più a sud non mancano. «Per quanto riguarda la Fondazione Friuli- affermano ancora da Vivo Pordenone - spiace che la conclusione non sia stata quella dell'alternanza, questi erano gli impegni. Riteniamo di aver colto le ragioni, anche se non sempre giustificate, di come sono andate le cose. Pur tuttavia sarebbe stato quanto mai auspicabile il rispetto dei patti a suo tempo sottoscritti sulla parola (vale ancora?) che ci fosse una parità di rappresentanza al riguardo». Infine il territorio. «Il direttivo ha manifestato l'auspicio che ci sia una maggiore unità di intenti tra le componenti politiche, economiche e sociali, e ciò ai fini di tutelare con forza e decisione il nostro territorio con soluzioni più meditate, approfondite e consapevoli dell'interesse superiore delle comunità rappresentate. A tal riguardo va sottolineato con favore l'impegno della Camera di commercio e le iniziative portate avanti dalla stessa con i sindaci della provincia e le associazioni di categoria circa l'autonomia. In caso fosse impossibile resta la sola strada della Camera unica regionale».

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