Camera di commercio, il ricorso divide

Mercoledì 22 Novembre 2017
Camera di commercio, il ricorso divide
TERRITORIO DA SALVARE
PORDENONE L'ormai infinita vicenda della Camera di commercio di Pordenone divide anche la giunta regionale. Sul ricorso che la Regione non ha presentato - visto che il termine per poter intervenire verso il Tar del Lazio è scaduto lunedì scorso - contro il provvedimento del ministero delle Attività produttive (impone alla Cciaa di Pordenone di fondersi con l'ente di Udine) prende posizione l'assessore agli Enti locali Paolo Panontin. Per l'assessore la giunta guidata da Debora Serracchiani e Sergio Bolzonello (che preferisce attendere la sentenza della Consulta sul ricorso di tre Regioni ordinarie) dovrebbe affiancarsi all'azione giuridica inoltrata dalla Camera di commercio di Pordenone attraverso l'avvocato Bruno Malattia. Ma se i tempi sono ormai scaduti? In realtà la Regione non può più inoltrare un ricorso proprio da affiancare a quello inoltrato dall'ente guidata da Giovanni Pavan. Ma c'è una cosa che può fare e per la quale - da un punto di vista tecnico - il tempo c'è ancora. Ed è su questo aspetto che Panontin suggerisce alla giunta di andare avanti. La Regione, potrebbe, cioé costituirsi davanti al Tar del Lazio per sostenere le posizioni della Camera di Pordenone. Che sono poi le stesse - cioé il disegno di riforma che avrebbe portato a una unica Camera regionale - che la Regione aveva espresso in tutte le sedi istituzionali prima del decreto di agosto firmato da Carlo Calenda. «La richiesta inequivoca della Regione - sottolinea Panontin - di costituire un'unica Camera regionale è stata disattesa perché la norma nazionale non prevedeva una preventiva e necessaria intesa con le Regioni. Per questa ragione ho rappresentato nuovamente in Giunta la necessità di costituirsi nel giudizio proposto dalla Cciaa di Pordenone convinto che i profili di incostituzionalità della normativa emergeranno. Credo inoltre che la questione investa il tema della leale collaborazione tra enti diversi livelli di governo: un aspetto sul quale la nostra Regione autonoma non può che essere particolarmente sensibile. Non si tratta - aggiunge - di essere pro o contro l'uno e l'altro territorio, ma si tratta di essere fino in fondo coerenti con le posizioni assunte con chiarezza fin dall'origine della vicenda».
Un'opportunità, quella della Regione di costituirsi davanti al Tar del Lazio, che l'assessore dei Cittadini Paolo Panontin ritiene non solo percorribile ma necessaria. Dal momento che, davanti al Tribunale amministrativo hanno annunciato di costituirsi sia la Camera di commercio di Trieste che quella di Udine. Ovviamente per sostenere la tesi avversa: cioé per difendere il provvedimento governativo che istituisce le due Camere regionali: quella Trieste-Gorizia e l'altra Udine-Pordenone.
Il pronunciamento del Tar sulla richiesta di sospensiva - in caso di accoglimento da parte dei giudici amministrativi l'iter di aggregazione con Udine verrebbe congelato - è previsto per il prossimo 6 dicembre. Inoltre, sulla vicenda pende anche il ricorso da parte di tre Regioni ordinarie (Liguria, Lombardia e Puglia) alla Corte costituzionale sempre rispetto al provvedimento legato alla riorganizzazione delle Cciaa. La sentenza è attesa negli stessi giorni e potrebbe già dare un'indicazione.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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