Calci ai vigili per non farsi identificare

Mercoledì 18 Ottobre 2017
BOTTE
PORDENONE Voleva a tutti i costi sottrarsi all'identificazione e quando gli agenti della Polizia locale gli hanno chiesto di seguirlo al comando, ha reagito in modo violento sgomitando e sferrando calci. Li ha presi a botte. Tanto che due vigili hanno dovuto farsi medicare al pronto soccorso del Santa Maria degli Angeli: hanno contusioni guaribili rispettivamente in 10 e 9 giorni. Emmanuel Duah, 22enne ghanese senza fissa dimora, operaio con diversi precedenti di polizia è stato arrestato lunedì mattina per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Ieri mattina è stato processato per direttissima. Il giudice Alberto Rossi ha convalidato l'arresto, dopodichè l'avvocato Alessandro De Paoli ha concordato con il pm un patteggiamento a sei mesi di reclusione, pena convertita in un anno di anno di libertà vigilata.
I fatti risalgono a lunedì mattina. Poco dopo le 11.30 una pattuglia della Polizia locale - Unità di prossimità - , intenta ad effettuare controlli mirati al parco Querini, al termine delle operazioni aveva sentito urlare una ragazza che, in modo concitato, stava chiedendo aiuto. Altri ragazzi, presenti nell'area verde, avevano segnalato il problema, così come due carabinieri in borghese. A quel punto le due agenti della polizia municipale si sono portate sul posto, dov'era stata segnalata la presenza della giovane che, una volta salita in sella alla propria bicicletta, si è diretta verso via Pola. Le due vigilesse, a quel punto, hanno deciso di seguirla imboccando via Cappuccini, verso lo stadio Bottecchia, per raggiungere largo Cervignano. Non è stato facile fermare la ragazza, che si era messa a inveire nei loro confronti. Alla fine ha raccontato che il suo ex fidanzato, di cui ha dato una descrizione abbastanza precisa, le aveva rubato il telefonino di un certo valore. Vista la situazione è stato richiesto l'intervento di altri agenti. Pochi istanti dopo in via San Vito è passato in bicicletta Duah.
I vigili lo hanno fermato e lui ha confermato di aver preso il cellulare. Sostiene - e lo ha ripetuto anche ieri al giudice - che era caduto dallo zaino dell'ex fidanzata e che l'ha preso per costringerla a seguirlo. Il 22enne era senza documenti, che aveva detto aver lasciato in macchina. Mentre gli agenti lo invitavano a seguirlo per l'identificazione, ha cominciato ad offendere la ragazza. Agitato più che mai, si è scagliato contro gli agenti che, non senza fatica, sono riusciti a immobilizzarlo. Due di loro, però, sono finiti all'ospedale.
Alberto Comisso
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