Brevetto conteso in Tribunale

Mercoledì 14 Marzo 2018
Brevetto conteso in Tribunale
IL CASO
PORDENONE Il colosso della Volkswagen contro un inventore pordenonese, il 71enne Giovanni Zago, per togliere di mezzo un brevetto. La causa, già instaurata davanti alla sezione del Tribunale di Venezia specializzata in materia di impresa, è stata avviata dalla società tedesca con l'obiettivo di invalidare un'invenzione industriale che riguarda un'amplificazione vocale elettronica. Si tratta di un dispositivo elettronico che consente al conducente di parlare con chi è seduto dietro di lui grazie un sistema interfono che può essere collegato tramite Bluetooth. Volkswagen lo sta montando come optional su alcuni modelli (Touran, Golf e Caravelle).
LE DIFFIDE
Zago, che presentò domanda di brevetto il 10 febbraio 2014, se n'è accorto per caso nel 2016. Stava navigando sul sito della Volkswagen, quando ha notato che il suo IT14223001 era stato utilizzato senza che lui ne fosse al corrente. Invia la prima diffida ad agosto di due anni fa. Nessuno risponde. Si rivolge a un legale e fa partire un'altra diffida. Tutto inutile. A febbraio 2017 riceve una citazione da parte del Tribunale. «Volkswagen Group Italia - spiega l'avvocato Daniel Polo Pardise - consapevole di aver fatto una violazione, ha fatto causa per invalidare il brevetto». Il gruppo automobilistico ritiene che il brevetto non costituisca una novità e non abbia carattere inventivo: secondo i tedeschi, nel 2008 c'erano arrivati per primi gli americani.
L'INVENZIONE
Ma Zago replica punto su punto, deciso a dimostrare che il suo brevetto è stato violato. In particolare, ricorda a Volkswagen che la sua invenzione si incentra sull'idea di un sistema interfono integrato nell'impianto multimediale dell'auto, montato di serie, con microfoni che possono servire sia per telefonare che per parlare in viva voce. Gli altoparlanti, poi, possono essere utilizzati per ascoltare musica o per sentire conversazioni e telefonate. «I precedenti brevetti, invece, non rivendicavano questa caratteristica - spiega Polo Pardise - Questo non deve stupire, perchè risalivano al 2007, quando gli impianti multimediali, così come li intendiamo oggi, non esistevano ancora. Il dispositivo inventato da Zago, quando integrato nel sistema multimediale dell'auto e se fornito di serie dal costruttore del veicolo, offre un'importante serie di vantaggi». Vantaggi indicati in costi minori, maggiore affidabilità e qualità, oltre a un miglior aspetto, perchè i componenti sono integrati nel design dell'auto.
LA VALUTAZIONE
La domanda di Zago era stata valutata in due fasi dall'Ufficio brevetti. Alla domanda del 10 febbraio 2014, era seguita il 9 giugno 2016 la richiesta di depositare la versione definitiva, cosa che è avvenuta il 15 giugno successivo, con l'aggiunta di un paragrafo in cui si chiariscono meglio i vantaggi del dispositivo. La domanda - spiega il legale di Zago - è stata pertanto valutata in due fasi d'esame e da due diversi esaminatori prima di ottenere il via libera e l'attestato rilasciato dal Ministero per lo Sviluppo economico, nella parte della Direzione generale per la lotta alla contraffazione.
LA PENALE
Al Tribunale di Venezia è stato chiesto di ordinare alla Volkswagen di ritirare dal mercato il dispositivo e di condannare la società al pagamento di una penale di 10 mila euro. Tra qualche mese il contenzioso potrebbe passare anche attraverso una consulenza tecnica, ma per saperlo bisognerà attendere la prossima udienza.
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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