Atap, sì alla vendita tra le polemiche

Mercoledì 28 Giugno 2017
Atap, sì alla vendita tra le polemiche
Via libera alla vendita delle azioni Atap: dopo un lungo confronto dentro e fuori dall'aula, l'esecutivo ottiene l'approvazione della delibera sull'alienazione della partecipazione azionaria del Comune in Atap e dello schema di convenzione per la gestione associata della procedura, sia pure con una serie di modifiche introdotte via via in seguito al dibattito portato avanti nelle due commissioni.
«La volontà politica del centrosinistra era quella di vendere Atap - ha ribadito nuovamente il sindaco Alessandro Ciriani rivolgendosi alla minoranza -, altrimenti non si modifica lo statuto». E ha replicato punto per punto alle questioni sollevate dall'opposizione. Sui rischi di impoverimento della società, («Secondo noi oggi la società ha il massimo valore e dev'essere venduta adesso. Mai ci potrà essere una situazione tale per cui possa valere così tanto. Per di più, è una gara al rialzo») e sull'iter, («non credo ci sia bisogno di advisor esterni, perché abbiamo tutte le competenze per poter fare la gara»).
«Io credo che questo Consiglio comunale - è la conclusione del sindaco - possa essere contento del percorso fatto: la qualità del servizio non cambierà e noi percorriamo un percorso che era stato segnato da altri. Da domani chi vorrà partecipare all'eventuale definizione di come utilizzare i soldi sarà sicuramente il benvenuto».
Ma le molte modifiche apportate alla delibera sono, secondo l'opposizione, «un chiaro sintomo della poca convinzione da parte di questa maggioranza», come sostiene Marco Salvador (Pordenone 1291), che in sede di dichiarazione di voto cita una sentenza del Consiglio di Stato del 28 settembre 2016 espressosi su un caso simile in materia di prelazione. Piero Colussi parla poi di «clima opaco» nella gestione della società, chiede di «fare piazza pulita, perché è durato fin troppo tempo il periodo in cui l'attuale direttore ha gestito in maniera anche troppo disinvolta questa società» e definisce «scandalosa la vicenda Mva».
«Nessun pregiudizio da parte nostra - chiude Nicola Conficoni (Pd) -, ma ci sentiamo liberi di valutare nel merito un provvedimento che è legittimo, ma non necessario e non cogente. Prima di compiere questo passo, deve emergere con chiarezza la bontà del rapporto costi-benefici», mentre per Samuele Stefanoni (M5S) «l'operazione non porterà i risultati sperati». Nella maggioranza, non partecipa al voto Mara Piccin (Forza Italia).
Approvata quasi all'unanimità, con l'astensione di Francesco Ribetti, la convenzione per la gestione da parte del Comune di Pordenone di alcune funzioni relative ai servizi generali dell'Uti Noncello fino al 31 dicembre 2017 e per una spesa prevista di 100 mila euro da rimborsare: «Un atto di responsabilità dell'amministrazione - lo definisce l'assessore Cristina Amirante - al fine di garantire quantomeno la manutenzione delle scuole superiori. Sicuramente non condividiamo la riforma e i 100mila euro del costo sicuramente sono la dimostrazione del fallimento di questa riforma che era evidente: il metodo delineato dai nostri amministratori regionali non riesce a far funzionare le Uti da sole».
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