Appello antifascista L'Anpi chiama a raccolta tutti i sindaci

Domenica 10 Dicembre 2017
L'ONDATA NERA
PORDENONE Il moltiplicarsi di episodi e di gesti da parte di gruppi che si richiamano al fascismo ha spinto l'Anpi provinciale a lanciare un appello a tutti i cittadini e alle forze politiche affinché si crei un argine anche attraverso un richiamo al rigoroso rispetto della legalità. L'Anpi pordenonese, in particolare, si rivolge a tutti i sindaci del territorio: il prossimo 26 gennaio sarà anche organizzato un incontro, nell'auditorium della Regione in via Roma a Pordenone, nel quale ci si confronterà sull'attuale situazione, che vede una sorta di ondata nera, che l'Anpi ritiene «assai preoccupante ed urgente».
I VALORI
«A fronte - sottolinea il presidente dell'Anpi provinciale, Loris Parpinel - del dilagare di atti e gesti da parte di gruppi e movimenti che si ispirano al fascismo e al nazismo abbiamo il dovere di richiamare i principi e i valori di libertà e democrazia che ispirano la nostra Costituzione. La nostra Carta, nata nel 1948 dopo la lotta di Liberazione dal nazifascismo, è fondata sul valori dell'antifascismo. Per questo antifascismo è sinonimo di democrazia. Per questo ci rivolgiamo a tutte i cittadini, alle forze sociali e politiche che credono in questi valori. E i sindaci sono i primi rappresentati della Costituzione nei loro territori». L'invito dell'Associazione nazionale dei partigiani è rivolto poi a tutti i partiti. «Partiti che - sottolinea Parpinel - forse nell'ultimo periodo hanno un po' tralasciato e dimenticato di ritornare spesso su questi valori fondanti. Non dobbiamo dimenticare mai che il fascismo è nato proprio in Italia, solo dopo sono venute altre dittature come il nazismo e il franchismo. E oggi, a fronte di un risveglio in diverse parti d'Europa, di movimenti e di gruppi dichiaratamente fascisti noi come italiani abbiamo, ancor prima di altri, l'obbligo di intervenire per fermare queste ondate pericolose per le liberaldemocrazie europee».
IL RICHIAMO
L'appello - al quale hanno già aderito alcune associazioni del territorio - è rivolto, oltre che ai Comuni, a partiti, gruppi politici, organizzazioni sociali. «Preoccupati - si legge nel testo - del diffondersi in Italia e in Europa di gruppi e movimenti che si ispirano apertamente al fascismo e al nazismo agendo violentemente contro cittadini e istituzioni, approfittando dei disagi sociali ed economici di fenomeni epocali, come quello dei migranti, per esacerbare le paure della gente, spingendola verso comportamenti intolleranti e xenofobi. L'antifascismo è alla base della nostra democrazia ed è il minimo comun denominatore che deve ispirare tutte le istituzioni e chi le rappresenta anche nell'applicazione delle leggi (Scelba e Mancino) dirette a impedire rigurgiti fascisti e comportamenti razzisti e xenofobi. È dunque necessario fare fonte comune contro tutti i fascismi affinché non siano calpestati i principi fondamentali della nostra Costituzione legati a uguaglianza, solidarietà sociale, rispetto della dignità umana e di legalità».
IL PRESIDIO
Intanto ieri a Palmanova, davanti all'ex caserma in cui furono torturati centinaia di anti-fascisti, circa trecento persone hanno partecipato al presidio contro i rigurgiti nazifascisti anche in Friuli Venezia Giulia: dopo le insegne naziste lasciate due giorni fa sui muri della sede Arci di Udine. Su richiesta dei Dem non c'erano insegne di partito: vi hanno partecipato esponenti di tutte le forze del centrosinistra regionale, oltre ad associazioni e sindacati. Presenti anche Serracchini e Bolzonello.
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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