APPALTI
PORDENONE Basta appalti alle imprese di fuori regione. Tuteliamo le imprese

Domenica 16 Dicembre 2018
APPALTI PORDENONE Basta appalti alle imprese di fuori regione. Tuteliamo le imprese
APPALTI
PORDENONE Basta appalti alle imprese di fuori regione. Tuteliamo le imprese del Friuli Venezia Giulia. Lo ribadiscono i consiglieri regionali di Patto per l'Autonomia, Giampaolo Bidoli e il capogruppo Massimo Moretuzzo, che con una mozione - firmata anche da Mara Piccin (FI) e Mariagrazia Santoro (Pd) - avevano sollecitato una discussione in Aula sui contratti e sui lavori pubblici quale occasione di sviluppo per l'intero territorio regionale, prendendo ad esempio le due Province autonome di Trento e Bolzano che già legiferano in tema di appalti e contratti pubblici, prevedendo anche interventi di agevolazione per la partecipazione agli appalti delle piccole e medie imprese locali. I lavori pubblici sono un settore fondamentale e imprescindibile per l'economia e la società della nostra regione - commentano i due consiglieri dopo il voto favorevole dell'Aula -. Abbiamo invitato il Governo regionale ad attivarsi affinché, attraverso l'azione della Commissione paritetica, ci si impegni a esercitare le competenze autonome del Friuli Venezia Giulia per adottare una normativa regionale propria su appalti e lavori pubblici. Questo per due motivi: semplificare e velocizzare le procedure a favore delle stazioni appaltanti e privilegiare nell'assegnazione dei lavori le imprese del nostro territorio, cosicché le opere pubbliche possano essere realizzate in maniera efficiente e con una profonda ricaduta economica e sociale sulla regione. Con la mozione, Bidoli e Moretuzzo hanno chiesto alla Giunta di dar corso alla volontà di regolare a livello territoriale alcuni aspetti della materia dei lavori pubblici già manifestata dall'amministrazione regionale attraverso alcune direttive vincolanti emanate in materia (seppure non sempre applicate dalle stazioni appaltanti, anche a causa di alcuni dubbi sulla qualificazione giuridica delle stesse), frutto del confronto con associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e Anci, a dimostrazione del fatto che lo stesso tessuto economico e la comunità regionale sono sensibili al tema. La disciplina regionale - concludono i due consiglieri - dovrebbe dare seguito e potenziare le linee ispiratrici delle direttive vincolanti, per adottare regole e processi plasmati sui concreti bisogni della realtà regionale.
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