Anziani nella struttura privata: sono spallate tra Ciriani e Salvador

Mercoledì 14 Novembre 2018
IL PROGETTO
PORDENONE Il progetto di una casa di riposo privata a Torre divide maggioranza e opposizione. Il primo nodo riguarda la destinazione d'uso del terreno secondo il Prgc, del quale Marco Salvador (Pordenone 1291) nei giorni scorsi ha invocato un'interpretazione autentica. Il sindaco Alessandro Ciriani ribadisce infatti anche oggi, in un intervento pubblicato nel gruppo social degli abitanti di Torre, che il privato, Finanziaria spa, ha comprato quel terreno nel 2000, terreno che è stato indicato nel Piano regolatore come area anche per case di riposo nello stesso anno. Se gli ex assessori comunali di Pordenone non conoscono le norme, non è un problema nostro: sia la legge regionale 52/91, sia la 19/2009 prevedono che nella destinazione d'uso direzionale siano comprese le case di riposo. Possibile che l'amministrazione nulla sapesse? Tuttavia, pare strano che con il Piano regolatore approvato da Claudio Pedrotti nel 2016 solo a quell'area fra quelle definite di archeologia industriale sia stato tolto l'obbligo di un Piano attuativo comunale, cioè lo strumento che obbliga a passare in Consiglio Comunale per decidere se un intervento è ammissibile o meno. Tolto il Pac, il privato può agire direttamente. Come mai questa cancellazione?. Il sindaco Ciriani e l'assessore Cristina Amirante - insiste tuttavia Salvador -: sanno benissimo che la destinazione d'uso è quella descritta dall'ex assessore Martina Toffolo. Ciriani ha nel suo Dna la consegna dei servizi pubblici a favore del guadagno dei privati a scapito dei servizi stessi e dei soldi dei contribuenti, come per il progetto di finanza dell'ospedale, come Atap e ora con le case di riposo. Sono stati Amirante e Ciriani a tacere sul progetto di Torre ed ad aver consegnato il progetto Corde alla Regione con un'offerta pubblica che non copriva il fabbisogno del territorio e senza i soldi per quella nuova di Porcia, che a questo punto non verrà più costruita. La soluzione era invece quella di mantenere Casa Serena con il piano di adeguamento a 120 posti e il miglioramento sismico, come indicato dall'Asp Umberto I, con soldi che provengono dalla riforma del centrosinistra e che permetteranno di avere per il Comune oltre 800mila euro di risparmi annui. Il primo cittadino ribadisce però il suo no alla ristrutturazione di Casa Serena, giudica positivamente l'ingresso del privato (un privato che apre e non ha gli accrediti o dovrà guadagnarseli è un bene, perché consentirà a chi voglia affidarsi a strutture non pubbliche, e può pagarsele, di farlo. Questo farà spendere di meno il sistema pubblico), mentre sulla copertura finanziaria dell'operazione case di riposo spiega che la prima ha già la copertura finanziaria. Idem per il centro di Torre e per via San Quirino. Per la seconda, pensiamo alla vendita della struttura attuale di Casa Serena, per la quale ci sono sicuramente dei soggetti interessati, alla richiesta di un contributo della Regione e alla valorizzazione delle quote Atap
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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