INNI INVERTITI
PORDENONE Da qualche tempo nell'aeroporto Pagliano e Gori di Aviano - dove ha sede il 31.Stormo dell'Us Air Force - l'inno nazionale italiano ha lasciato il posto a quello americano. Nessuna occupazione, ben s'intenda. Entrambi gli inni nazionali vengono sempre eseguiti - come ininterrottamente avviene dal 1957, anno in cui la base è stata condivisa con le forze statunitensi - due volte al giorno: all'alzabandiera del mattino e all'ammaina delle 17. Ma ciò che da qualche tempo è cambiato è l'ordine di esecuzione dei canti patriottici. Da sempre in entrambi i momenti della giornata il primo inno a essere eseguito (così come la prima bandiera a salire sul pennone era quella italiana) è stato quello del nostro Mameli, così come dev'essere visto che la base è italiana. Subito dopo segue l'inno degli Stati Uniti d'America, la nazione ospite. Ma qualcosa negli ultimi mesi è cambiato. All'alzabandiera del mattino il protocollo è rimasto invariato. Ma è nel pomeriggio che le cose si sono capovolte: alle 17 a risuonare all'interno del Pagliano e Gori è prima l'inno di Zio Sam (con la bandiera a stelle e strisce che scende dal pennone) e solo dopo si sentono le note dell'inno di Mameli. Ad accorgersi sono stati anche alcuni dei residenti attorno alla struttura militare e ne è nato un piccolo caso diplomatico. «È da diverso tempo - confermano dal comando italiano dell'aeroporto - che il cerimoniale è cambiato. La regole delle norme italiane prevedono che, sia nell'alza che nell'ammaina bandiera ma anche in tutte le altre occasioni ufficiali, la prima bandiera che sale e il primo inno suonato è quello dei padroni di casa. Così come, la sera, l'ultima bandiera che scende, accompagnata dal relativo inno, è di nuovo quella italiana per una sorta di dovere di ospitalità». Fatto sta che le note Usa che suonano prima di quelle nazionali non piacciono a più di qualcuno. «Sembra quasi - è una delle battute che circola tra i residenti - che anche nell'ordine degli inni sia stato applicato il motto del presidente Donald Trump, America First».
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE Da qualche tempo nell'aeroporto Pagliano e Gori di Aviano - dove ha sede il 31.Stormo dell'Us Air Force - l'inno nazionale italiano ha lasciato il posto a quello americano. Nessuna occupazione, ben s'intenda. Entrambi gli inni nazionali vengono sempre eseguiti - come ininterrottamente avviene dal 1957, anno in cui la base è stata condivisa con le forze statunitensi - due volte al giorno: all'alzabandiera del mattino e all'ammaina delle 17. Ma ciò che da qualche tempo è cambiato è l'ordine di esecuzione dei canti patriottici. Da sempre in entrambi i momenti della giornata il primo inno a essere eseguito (così come la prima bandiera a salire sul pennone era quella italiana) è stato quello del nostro Mameli, così come dev'essere visto che la base è italiana. Subito dopo segue l'inno degli Stati Uniti d'America, la nazione ospite. Ma qualcosa negli ultimi mesi è cambiato. All'alzabandiera del mattino il protocollo è rimasto invariato. Ma è nel pomeriggio che le cose si sono capovolte: alle 17 a risuonare all'interno del Pagliano e Gori è prima l'inno di Zio Sam (con la bandiera a stelle e strisce che scende dal pennone) e solo dopo si sentono le note dell'inno di Mameli. Ad accorgersi sono stati anche alcuni dei residenti attorno alla struttura militare e ne è nato un piccolo caso diplomatico. «È da diverso tempo - confermano dal comando italiano dell'aeroporto - che il cerimoniale è cambiato. La regole delle norme italiane prevedono che, sia nell'alza che nell'ammaina bandiera ma anche in tutte le altre occasioni ufficiali, la prima bandiera che sale e il primo inno suonato è quello dei padroni di casa. Così come, la sera, l'ultima bandiera che scende, accompagnata dal relativo inno, è di nuovo quella italiana per una sorta di dovere di ospitalità». Fatto sta che le note Usa che suonano prima di quelle nazionali non piacciono a più di qualcuno. «Sembra quasi - è una delle battute che circola tra i residenti - che anche nell'ordine degli inni sia stato applicato il motto del presidente Donald Trump, America First».
Davide Lisetto
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