Addio ai tigli, silenzio del quartiere

Domenica 21 Gennaio 2018
Addio ai tigli, silenzio del quartiere
ALBERI ADDIO
PORDENONE Niente più cartelli, perizie e petizioni. Cala il silenzio sui tigli di via Cappuccini. Nonostante il nuovo progetto definitivo firmato dall'amministrazione Ciriani porti da 14 a 36 il numero delle piante da abbattere, nel quartiere pare prevalere la rassegnazione. E non basta a rianimare la protesta neanche il pungolo dell'attuale minoranza, che a suo tempo aveva dovuto fare i conti con una forte opposizione all'intervento. Dodici erano stati i fogli consegnati in Comune nel febbraio del 2016, con 113 firme di residenti e 38 quelle di non residenti, per un totale di 151, alle quali si affiancavano quelle messe insieme con la petizione lanciata via internet: 503 nomi in tutto, 277 dei quali residenti in città, che si opponevano al taglio dei tigli e a quello dei cedri. L'ultima iniziativa per salvare i tigli risale allo scorso agosto, con i cartelli apposti sulle piante dalle associazioni animaliste e dal movimento 9 dicembre libero. Poi, più nulla.
LE PROMESSE
Alle perplessità di Marco Cavallaro (Pd) sulla scelta di abbattere tutti i 36 tigli, in commissione l'assessore Cristina Amirante ha replicato che era inevitabile, accusando anzi l'esecutivo precedente di aver promesso l'impossibile: Il progetto precedente prevedeva la rimozione di 14 alberi, ma anche prima le dichiarazioni dei tecnici spiegavano che la notevole riduzione dell'apparato radicale avrebbe determinato quasi sicuramente la morte anche degli altri. Realizzare un intervento e poi vedere un albero che cade alla prima occasione non è un lavoro in sicurezza. Abbiamo deciso di togliere tutti gli alberi perché non c'è una tecnica alternativa e di certo non lo facciamo per la pista ciclabile: avremmo rinunciato volentieri a realizzarla. Ma il Testo unico ambientale obbliga a fare le condutture là dove non ci sono. La pista ciclabile non sarebbe stata un motivo sufficiente per sacrificare 36 tigli. Sui social, ci prova Marco Salvador (Pordenone 1291) a rilanciare la protesta: Tutti zitti? - si chiede, ricordando che già durante la scorsa amministrazione furono progettati i medesimi sottoservizi, pur trovando le soluzioni per salvare gran parte degli alberi, rispettando così le richieste del quartiere. Ora tutti zitti i grandi oppositori al taglio?. Ma le reazioni sono poche, e non mancano le critiche per il modo in cui anche la passata amministrazione aveva portato avanti il progetto, a detta di qualcuno senza dialogo con i residenti. Ci prova anche Nicola Conficoni (Pd) a tirare in ballo una vicenda simile, quella dei cedri di largo San Giovanni: anche in quel caso, le proteste si zittirono dopo il blitz dell'amministrazione: Tra i sottoscrittori della petizione depositata alla fine del precedente mandato per salvare i cedri e i tigli c'era anche l'assessore alla Sicurezza Emanuele Loperfido, che aveva definito non indispensabile abbattere quegli alberi. Un'affermazione decisamente avventata, dato che i cedri sono stati sostituiti nell'ottobre del 2016 e ora che andranno giù anche i tigli.
IL QUARTIERE
Per Antonella Del Ben (Pd), il silenzio è legato anche alla mancanza di una rappresentanza del quartiere, dopo la soppressione delle Circoscrizioni e dal parto difficile delle Consulte: Il quartiere Cappuccini viene messo sottosopra dalle previsioni dei lavori urbanistici e toccato anche dell'episodio vandalico ai danni della Croce rossa. Legittime le preoccupazioni dei residenti, che meriterebbero canali di espressione e di rappresentanza al momento assenti. Non sono sufficienti le poche riunioni promosse dalla Giunta. Manca un organo di rappresentanza dei cittadini, mancano cioè le Consulte di quartiere, sulle quali il sindaco non sta mantenendo gli impegni presi. Proprio per sollecitare l'istituzione delle Consulte che chiederemo in questi giorni una Commissione consiliare, aperta alla cittadinanza.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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