Zip-stazione, dodici milioni per il treno dei pendolari

Venerdì 9 Novembre 2018
Zip-stazione, dodici milioni per il treno dei pendolari
IL FUTURO
PADOVA Mettiamo un martedì qualsiasi. In zona industriale entrano 28mila persone. Calcolate. Negli altri giorni lavorativi tra le 7 e le 9 del mattino fra le 25mila e le 30mila persone. Solo la torre della ricerca, il parco scientifico, Unioncamere, l'area del Cnr, la scuola europea di design assorbono migliaia di persone, poi ci sono le Poste, il Maap e le industrie private.
I FLUSSI
In tutta la città ogni mattina arrivano 103 mila auto. Molte sono di lavoratori pendolari sopratutto dalla direttrice dell'Alta. Persone che fanno code esasperanti in entrata e in uscita dalla città. Ebbene una linea di treno dedicata dalla stazione alla zona industriale, dove scendere all'altezza di villa Barbieri, inizio corso Stati Uniti per intenderci e prendere un bus circolare che arrivi alle fabbriche, sarebbe un toccasana. Si potrebbero sfruttare i binari che portano all'interporto. Sei minuti di tragitto senza fermate intermedie, un minuto in più fermandosi a Padova uno.
I COSTI
I costi dunque riguarderebbero i mezzi e l'infrastruttura del capolinea. Oggi in commercio un veicolo costa 5,5 milioni di euro, ne servirebbero almeno due con cadenza ogni 10 minuti. Più la spesa per la nuova stazione in corso Stati Uniti. È ragionevole mettere sul piatto 12 milioni di euro. E considerando che la Regione sta acquistando 31 treni non sembra impossibile avere almeno un paio degli usati garantiti che sostituirà. Il resto lo farebbe il Comune andando a caccia dei fondi ministeriali per i trasporti innovativi che scadono il 31 dicembre. «La nostra idea è di concorrere alla richiesta di finanziamento per l'acquisto dei mezzi da un lato e la realizzazione del sistema di controllo per realizzare questo mini sistema metropolitano dall'altro» aveva affermato l'altro giorno Lorenzoni. Che ieri al termine di una riunione tecnica a palazzo Moroni è apparso soddisfatto.
LE POSSIBILITÁ
«Abbiamo incontrato i vertici di Rete ferroviaria italiana di Trenitalia e della Regione per capire la fattibilità di un raccordo ferroviario tra la stazione di Padova e la zona industriale. Dal punto di vista tecnico sembra che non ci siano degli ostacoli insormontabili. Per cui abbiamo concordato di chiedere al ministero dei Trasporti un finanziamento per realizzare un'antenna ferroviaria. Vanno fatte una serie di verifiche tecniche e Rfi è stata molto disponibile nell'accompagnare questo studio che farà un'analisi costi-benefici di un'opera di questo tipo per capire se si può remunerare tenendo conto sia dei costi diretti che dei costi industriali e di quelli esterni legati al fatto che Padova ha forti congestioni legate alla poca accessibilità nelle ore di punta e dunque percorrenze molto lunghe e aumento dello smog: siamo la seconda città italiana dopo Torino per concentrazione di polveri sottili».
«Sono confidente che Rfi e Trenitalia possano supportarci tecnicamente. Penso che a breve avremo le informazioni per capire se si possa fare nel prossimo anno. Per quanto riguarda la Regione dal momento che finanzia il trasporto pubblico con un tanto a chilometro percorso, dobbiamo capire quanti chilometri su gomma sostituisce la rotaia e dunque quanti ne finanziano».
VIGONZA
E i collegamenti con Vigonza e Vigodarzere per asciugare il pendolarismo? «Rfi ci ha fatto presente che interferirebbero con il traffico della linea normale, dunque dobbiamo pensarci bene. Però a Vigodarzere dove c'è un treno ad ogni ora per Padova esiste un'area che potrebbe essere asfaltata e dedicata a parcheggio. Da Vigonza inoltre c'è già un treno ogni quarto d'ora. Ci sono già dei parcheggi a Barbariga ad esempio. E a Busa oltre a via IV Novembre ne sta per sorgere un altro in via Andreon». Il Comune di Vigonza ha già redatto il progetto preliminare per un park a due piani fino a 500 posti auto. «Con la nostra linea invece la sola interferenza è con l'interporto. Ma Rfi deve capire quanto viene a costare l'attraversamento di un nodo ferroviario».
Riassumendo per decidere serve: costo dei mezzi e delle fermate, costo di gestione, contributo regionale, studio dei flussi.
Mauro Giacon
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