Vicinanza dei vescovi di Padova e Treviso

Lunedì 20 Marzo 2017
Vicinanza dei vescovi di Padova e Treviso
«Ognuno ha diritto al lavoro che oggi qui non è garantito. Tutta la comunità prega ed è solidale. E' diritto di tutti, in particolare dei papà che oggi si festeggiano, dare una vita dignitosa ai figli». E' un passo dell'omelia di don Claudio Bosa, guida della parrocchia di San Pietro e Paolo di Camposampiero, che ieri mattina ha celebrato la messa sul piazzale della Fonderia Anselmi. Azienda nella quale è cessata la produzione ed i cui 120 lavoratori da dicembre non ricevono lo stipendio. Un segno forte di vicinanza della Chiesa come richiesto, tra l'altro, da numerosi lavoratori che si erano rivolti alla parrocchia esprimendo il desiderio di celebrare una messa proprio tra i capannoni. Il parroco ha portato i saluti e la vicinanza anche del vescovo della diocesi di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin, e di tutti i preti del vicariato che seguono da vicino la situazione della Anselmi. Lo stesso riguarda il vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla. Il territorio cittadino è suddiviso infatti nelle due diocesi. Anche il momento religioso, molto partecipato, rafforza l'unità di tutto il tessuto sociale affinchè una risorsa economica così importante ritorni a funzionare. Il parroco ha seguito, nella riflessione, il Vangelo del giorno di festa: Gesù che incontra la samaritana al pozzo. «Il pozzo un tempo era fonte di vita ed oggi questa azienda rappresenta il pozzo. Gesù è accanto a voi - ha spiegato don Claudio rivolto in particolare ai dipendenti - vi invita a guardare in alto ed anche fuori, a chi sta male e alle altre situazioni di crisi gravi». Don Claudio ha sottolineato come i parrocchiani siano anch'essi informati della crisi aziendale, come più volte si sia pregato per i dipendenti della rilevante attività imprenditoriale e come la speranza sia che si prendano decisioni buone nei tempi più brevi possibile. Rapidità è quella che chiedono i dipendenti attraverso le sigle sindacali perchè ogni giorno che si aggiunge al fermo produttivo rischia di allontanare prima di tutto i clienti. Considerato che ci sono due aziende interessate all'Anselmi e che la forza lavoro è qualificata e preparata in grado di ripartire subito, non c'è effettivamente altro da attendere. «Aspettiamo che al più presto il prefetto ci convochi assieme a tutte le altre parti - sono le parole di Gregorio Loregian della segreteria padovana Fim Cisl - Che venga garantita la cassa integrazione straordinaria e che poi si apra l'asta per far gareggiare le due aziende. Le cifre in campo sono di fatto le stesse». Circa 5 mlioni di euro e poi 500 mila euro per riaccendere forni e altri macchinari. «La proprietà deve cambiare impostazione e accelerare la ricerca della soluzione. Da parte nostra - evidenzia il segretario provinciale della Fiom-Cgil Loris Scarpa - c'è la volontà di trovare la chiusura della vertenza a breve». Accanto ai sindaci Katia Maccarrone di Camposampiero e Flavio Bui di Loreggia che si alterneranno sul tetto assieme agli operai - ultima delle azioni di sensibilizzazione - c'erano i colleghi di Cadoneghe, Massanzago, San Giorgio delle Pertiche e Santa Giustina in Colle.

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