Via Schiavon come via Anelli: banda di 7 pusher in cella

Giovedì 12 Ottobre 2017
GUARDIA DI FINANZA
PADOVA Smantellato all'Arcella un covo di pusher che aveva trasformato via Schiavon in via Anelli. La Guardia di Finanza, guidata dal colonnello Fabio Dametto, ha arrestato in flagranza di reato sette persone, quattro tunisini, due italiani e uno albanese, e sequestrato 20mila euro in contanti, 800 grammi di eroina e 600 di cocaina.
L'operazione Sile delle fiamme gialle, iniziata nello scorso maggio dopo l'arresto di due corrieri, un albanese e una romena, e il sequestro di 1.078 grammi di cocaina purissima, che venduta avrebbe fruttato 200mila euro, ha portato alla scoperta di una complessa rete di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, gestita da due tunisini, con base in due palazzi all'Arcella.
I due condomini erano diventati un punto di riferimento per lo spaccio di droga, come lo furono quelli di via Anelli anni fa, con un quotidiano andirivieni di clienti che si interrompeva per poche ore dopo l'alba.
Come ha spiegato il comandante del Gruppo territorale, Luca Lettere, i compiti di ogni membro della banda erano ben definiti: i due tunisini, Jamel Chebbi e Walim Khmili, importavano droga all'ingrosso, la confezionavano e poi la spostavano negli appartamenti di Francesco Toniato e Arianna Vavalle, che avevano messo a disposizione la loro casa e il garage. All'ingresso dei due condomini c'erano poi Lofti Chebbi e Alaa Lassaoued che tenevano i rapporti con gli acquirenti al dettaglio e avvertivano i capi di qualsiasi movimento sospetto in zona. L'ultimo arrestato, Altin Koci, di nazionalità albanese, era uno dei fornitori all'ingrosso e domenica è stato sorpreso in possesso di 540 grammi di cocaina. La finanza ha stimato che il gruppo, attivo da molto prima di maggio, riuscisse a muovere circa 60mila euro di droga al mese.
L'intervento si è chiuso nella mattinata di lunedì quando gli investigatori hanno intercettato un carico di cocaina a Ponte di Brenta dove l'albanese si trovava in attesa all'interno della sua Lancia Y. Il corriere è stato quindi seguito fino a Padova dove avrebbe dovuto consegnare i 540 grammi di cocaina ai boss tunisini. Immediato quindi il blitz di 35 militari e 4 unità cinofile: le perquisizioni hanno permesso di rinvenire 800 grammi di eroina oltre che 36 grammi di cocaina ma anche 28 cellulari e il denaro contante per un totale di oltre 20mila euro, chiaro provento dell'attività di spaccio, che per questo motivo sono stati sequestrati per la successiva confisca.
M.Lucc.

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