Via Facciolati, la protesta corre sul tram

Martedì 26 Settembre 2017
Via Facciolati, la protesta corre sul tram
COMMERCIO
PADOVA Procede a ritmo serrato la raccolta firma in via Facciolati da parte del Comitato #No Tram che ieri ha superato quota mille. Ieri uno dei banchetti organizzati dal comitato lungo la via, ha stazionato davanti al supermercato Conad. Oggi la raccolta prosegue di fronte all'Ottica Nicoletto. Tanti i cittadini che si informavano sul nuovo progetto dell'amministrazione e siglavano la petizione. Forte la preoccupazione tra i cittadini ed i commercianti.
Tra loro il socio-gestore del Conad City, Denis Barichello: «La notizia del progetto per la nuova linea del tram ci ha scossi, abbiamo parlato tra noi commercianti di via Facciolati decidendo di aderire subito al Comitato. Da noi nessuno verrebbe a fare la spesa in tram, come difficilmente ci vengono in autobus. Chi usa i mezzi pubblici fa piccoli acquisti nessuno li usa portando borse o borsoni. Noi vediamo a rischio il nostro futuro, dallo scorso gennaio mio figlio ed io abbiamo in gestione il supermercato, abbiamo fatto degli investimenti consistenti. Il parcheggio era piccolo per cui abbiamo comperato due case abbandonate adiacenti il Conad, e abbiamo realizzato un parcheggio da 35 posti auto per permettere ai clienti di fare la spesa agevolmente. Un'iniziativa che ci ha aiutato molto e della quale vediamo i risultati positivi».
Il gestore del supermercato sottolinea la contrarietà al progetto tram e osserva come il previsto senso unico preventivato su via Facciolati, direzione centro, metterebbe il negozio e gli altri esercizi commerciali, in ulteriore grave difficoltà. «Abbiamo investito in modo consistente per aprire il supermercato e ora il rischio è alto - continua Barichello - Secondo noi inoltre, il tram non risolve i problemi della città e se si valuta il costo di realizzazione e anche di più il mantenimento non è decisamente un progetto da realizzare. Abbiamo già avuto esperienza dei costi di costruzione e dei problemi che affliggono la linea in funzione. Su via Facciolati il grosso del traffico è dato anche dalla presenza dei due istituti superiori, infatti a luglio e agosto il traffico è sensibilmente più fluido». Barichello, come molti altri commercianti, sta pensando all'inquinamento, propone ad esempio l'acquisto di autobus elettrici o la creazione di una linea di filobus, considerato che ci sono in funzione ancora autobus a gasolio.
Tra chi è arrivato al banchetto appositamente per firmare la petizione, Cinzia Pavan, titolare con il marito di Shopper Center al Centro Grossisti in zona industriale: «Noi vendiamo all'ingrosso e tanti nostri clienti avevano i loro negozi nel quartiere Arcella, un tempo c'erano negozi belli e di qualità. Abbiamo visto tanti chiudere. Portare il tram in questo quartiere, dove abito, è una grossa stupidaggine, ci rimetteremo tutti, commercianti e residenti perché il disagio e le conseguenze, come all'Arcella e alla Guizza, non sono solo della via dove transita il tram, ma si riflettono su tutta l'area circostante. Piuttosto che buttare tanto denaro in un progetto che nessuno vuole lo si investa su cose veramente utili, penso ad esempio all'ospedale».
Tra i residenti o tra quanti arrivano in via Facciolati per lavoro, la forte preoccupazione deriva anche dal paventato senso unico in entrata per via Facciolati ed in uscita da via Crescini. Quest'ultima una stretta strada di quartiere che, con questo progetto, potrebbe diventare un'arteria di scorrimento.
Luisa Morbiato
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