«Venite, ho trovato la droga di mio figlio»

Martedì 13 Novembre 2018
«Venite, ho trovato la droga di mio figlio»
SANT'OSVALDO
PADOVA «Venite a casa nostra, mio figlio ha nascosto in garage della droga». Ci ha messo tutto il coraggio che aveva una mamma di 57 anni, residente a Sant'Osvaldo, per fare quella telefonata al 113. Con quel figlio di 21 anni ormai le buone non funzionavano più. Anzi, forse non hanno mai funzionato. Lei con l'ex compagno, il papà del giovane, ci aveva provato più volte a farlo smettere di farsi gli spinelli. Ma lui, forte della caparbietà e della ribellione di quell'età, ha sempre fatto spallucce, continuando a rollarsi le canne, da solo o con gli amici. Domenica, dopo l'ennesima discussione accesa, la donna ha preso la decisione forse più difficile della sua vita finora: chiamare la polizia. Se il ragazzo non ascoltava più lei, avrebbe ascoltato gli agenti. Non si poteva più andare avanti così. «Meglio una denuncia che una vita rovinata dalla droga», deve aver pensato mentre componeva il 113.
LA DECISIONE
La donna ha deciso di allertare la questura quando ha scoperto nel garage la riserva di erba2 del figlio. È entrata nella rimessa dell'auto e ha sentito distintamente l'odore acre e allo stesso tempo dolciastro delle inflorescenze della cannabis. Ne ha chiesto conto al figlio che dopo aver alzato la voce, ribadendo che avrebbe fatto quello che voleva, se n'è andato assicurando che non sarebbe tornato a casa per la notte. A quel punto la donna, dopo aver consultato l'ex compagno, ha chiamato la polizia. Nel pomeriggio gli agenti sono arrivati ed effettivamente hanno trovato la droga nel garage.
IL NASCONDIGLIO
Le cimette di marijuana erano ben nascoste, ma il loro odore era impossibile da controllare. Lo stupefacente era stato messo dentro la custodia degli occhiali da sole del ragazzo, arrotolati all'interno di un maglione che era stato messo nella cassetta degli attrezzi. A quel punto ai poliziotti non è rimasto che sequestrare la droga e convocare il giovane, studente universitario, in questura.
La madre ha assicurato ai poliziotti che la decisione che ha preso è stata davvero difficile: «Non sapevo più che cosa fare - ha raccontato ai due agenti che le avevano perquisito l'abitazione - ne ho parlato col mio ex e abbiamo deciso che non c'era altra soluzione».
Ora il giovane, però, rischia una denuncia per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, senza contare la segnalazione in prefettura quale assuntore.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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