Un sms per i bimbi dimenticati in auto

Sabato 24 Giugno 2017
Un sms per i bimbi dimenticati in auto
Scusa se insisto, l'iniziativa di Assonidi Ascom per evitare le morti dei bambini dimenticati in auto, sta letteralmente facendo man bassa di adesioni da parte degli asili privati di Padova e provincia. È successo di nuovo qualche giorno fa in provincia di Arezzo: una bimba di 18 mesi è stata dimenticata dal genitore in auto ed il caldo l'ha uccisa. Un caso, l'ultimo, di una tragica serie con la quale sono costrette a confrontarsi le cronache, che ha portato l'associazione aderente ad Ascom a ideare un'iniziativa nazionale che ha già fatto discutere, e che sta registrando grande successo tra le realtà del settore. Ogni volta, le stesse domande: Possibile?, Si poteva fare qualcosa?. Sul possibile gli esperti concordano: «Possibile nei genitori vittime di amnesia dissociativa, patologia che porta ad una perdita completa delle nozioni del tempo e del ricordo», mentre sul «si poteva fare qualcosa» l'iniziativa di Assonidi sembra arrivare a pennello, ed essere accolta con particolare attenzione.
A distanza di pochi giorni dall'avvio, infatti, solo in provincia di Padova sono state già 10 le adesioni presentate da altrettanti asili. Ma l'idea arriverà presto a portare a casa la totalità delle adesioni potenziali: «Contiamo di arrivare a trenta asili entro la settimana prossima dice il segretario di Assonidi Padova, Davide Barollo -. E a breve arriveranno anche le manifestazioni d'interesse degli altri 20 strutture del Veneto associate a noi. Si tratta di un'idea che può davvero mettere al sicuro la vita di molti bambini, in un'epoca in cui i genitori sono sempre più stressati e stanchi». Ma in cosa consiste l'iniziativa? «Chi non è proprio giovanissimo spiega la presidente di Assonidi Ascom Padova, Elisabetta Rampazzo ricorderà lo spot che vedeva Massimo Lopez ritardare l'azione di un ipotetico plotone di esecuzione dal momento che una telefonata diceva- ti allunga la vita. Noi faremo lo stesso: in assenza di una comunicazione preventiva da parte dei genitori che segnali l'assenza del bimbo (per malattia o quant'altro), al termine di un tempo che abbiamo individuato in 30 minuti dall'ora limite per l'accettazione dei bambini, cominceremo a chiamare i genitori con telefonate in voce, sms, whatsapp o comunque qualsiasi strumento che riterremo idoneo per disporre di informazioni precise da parte della famiglia». Un pressing a fin di bene e non per nulla l'iniziativa si chiama Scusa se insisto. «Magari qualcuno potrà giudicarlo eccessivo continua la presidente ma credo che la vita di un bimbo giustifichi ampiamente una verifica che, peraltro, speriamo non debba mai scontrasi con un fatto reale». In altre parole: sempre meglio prevenire. «Ai nidi che aderiranno a Scusa se insisto conclude Rampazzo rilasceremo un apposito attestato che certificherà la loro adesione al progetto e, quindi, l'impegno a contattare le famiglie che non hanno provveduto a comunicare l'assenza del bambino».

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