Uccisi dalle esalazioni, in otto a processo

Lunedì 11 Dicembre 2017
NOVENTA
Si terrà il prossimo 10 gennaio una nuova udienza del processo che vede otto persone, compresi i sei arrestati ieri, chiamate a rispondere dell'ipotesi di reato di omicidio colposo per la tragedia avvenuta il 22 settembre di tre anni fa alla Coimpo, quando tre dipendenti dell'azienda di Ca' Emo, Nicolò Bellato, 23 anni, Paolo Valesella, 53, e Marco Berti, 47, e l'autotrasportatore Giuseppe Baldan, 48, hanno perso la vita a causa delle esalazioni tossiche sprigionatesi durante lo svuotamento di un'autocisterna di anidride solforica nella cosiddetta «vasca D» contenente fanghi.
Il processo è stato accorpato al processo bis per responsabilità amministrativa degli enti. Tutte le richieste di costituzione come parte civile state di fatto accolte del giudice Valentina Verduci.
Che, tuttavia, ha suddiviso le parti offese in relazione alle diverse imputazioni: per l'omicidio colposo sono stati ammessi i familiari delle vittime, con l'esclusione di un solo parente per motivi formali, nonché Cgil ed Inail, mentre sono stati esclusi Comune di Adria, Provincia di Rovigo, Regione Veneto, Legambiente, Italia Nostra e Wwf, ed i 26 residenti di Ca' Emo, che però sono stati tutti ammessi per l'altra parte del processo legata alle ipotizzate violazioni delle norme del Testo unico dell'Ambiente, per quanto riguarda la gestione dei rifiuti.
F.Cam.
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