TRASPORTO
PADOVA Elevati costi di manutenzione e infrastrutturali per rotaie

Sabato 13 Gennaio 2018
TRASPORTO
PADOVA Elevati costi di manutenzione e infrastrutturali per rotaie e linee elettriche aeree, rigidità e mancanza di flessibilità delle tratte. Queste sono le cause per cui «non si costruiscono più, salvo rare eccezioni, nuove linee di tram in Europa». A dirlo è il docente universitario e presidente del comitato Difesa alberi e territorio di Padova, Alessandro Angrilli, che interviene sul dibattito relativo alla costruzione in città di un nuovo asse tranviario Stazione-Voltabarozzo. Perché l tram è una scelta obsoleta: il futuro è già dei bus elettrici è il titolo di un documento prodotto in questi giorni dal professore, che osserva: «Il tram, risolverebbe i problemi di una direttrice ma non delle altre, che sono a metà tra l'asse nord-sud ed est-ovest, per cui l'attuale flotta di autobus diesel che inquinano non verrebbe dismessa, dovendo continuare a coprire tutte le numerose aree non servite dal metrobus». Dunque «i costi di acquisto dei mezzi elettrici sono maggiori solo del 25% rispetto a un autobus diesel, e minori del sistema tram spiega il docente - Il costo medio di un autobus elettrico varia a seconda delle dimensioni da 300 a 500 mila euro, mentre un autobus standard di 12 metri costa 400 mila euro. Quindi, con i 180 milioni di euro previsti per il tram se ne acquistano ben 450, quasi il doppio della flotta padovana che comprende oltre 100 autobus diesel».
Secondo: «Una rete diffusa con molti bus elettrici e corsie preferenziali connette la città in modo più efficace rispetto a due assi direzionali con tram ad alta capacità, e garantisce flessibilità del trasporto su tratte non fisse ma rapidamente modificabili all'occorrenza, e in seguito a cambiamenti urbanistici importanti, come nuovo ospedale, costruzione di nuovi edifici scolastici, chiusura o apertura di nuovi centri commerciali». Terzo: «I costi di manutenzione dei bus elettrici sono molto bassi, e il maggior costo rispetto al bus diesel si recupera in due anni e mezzo, risparmiando sul carburante, per cui gli anni successivi ripagano il mezzo integralmente».
I.S.
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