TESTIMONIANZA
PADOVA «Per noi il tram è ormai sinonimo di rovina. Con

Martedì 26 Settembre 2017
TESTIMONIANZA
PADOVA «Per noi il tram è ormai sinonimo di rovina. Con il progetto di via Facciolati sarebbe il terzo negozio che il tram ci farebbe chiudere». Marzia Pillan, del Gruppo Puliture Pillan, non ha dubbi. Il gruppo Pillan aveva un negozio su via Guizza e un altro in viale Arcella, entrambi i negozi sono stati chiusi con l'arrivo del tram. I lavori e le successive modifiche alla viabilità nel momento in cui il metrobus è entrato in funzione, ha provocato la moria dei clienti per le difficoltà incontrate nel raggiungere gli esercizi commerciali e la scarsità di parcheggi. Ha aderito subito al Comitato #No Tram come commerciante e come cittadina in quanto risiede in quartiere: «I clienti sono spariti velocemente soprattutto in via Guizza fin dall'apertura del quartiere. I lavori, secondo quanto ci era stato comunicato, avrebbero dovuto durare un tempo breve di fronte al negozio invece, ed era il periodo estivo, hanno addirittura lasciato tutto li per un periodo di ferie per poi riprendere. In pratica sono durati tutta l'estate. In quartiere è stata un'ecatombe, in tanti hanno chiuso. I clienti non potevano fermarsi, poi i sensi unici, e tutte le altre modifiche alla viabilità. In questo quartiere le persone non vogliono il tram, non vogliono convivere con i lunghi tempi di un cantiere. Su via Facciolati abbiamo già una grande scarsità di parcheggi». La pulitura di viale Arcella ha resistito qualche tempo in più ma è arrivata egualmente alla chiusura: «Ad un certo punto transitavano pochissime persone, la via è rimasta isolata come altre laterali di via Aspetti. Sono diventate vie difficili da raggiungere a causa delle viabilità modificata, del fatto che non si può più attraversare via Aspetti. Possono sembrare sciocchezze ma nella realtà, la viabilità modificata è determinante. Noi lavoriamo con le persone che si fermano con le auto, ci portano i capi, poi li ritirano e li sistemano in auto». Oltre ai problemi del commercio, Pillan protesta anche come residente: «Io abito in via Fanzago che secondo il progetto dovrebbe essere il perno dei due sensi unici. Già ora, vista la presenza dei licei Cornaro e Curiel, la viabilità è infernale. In periodo scolastico negli orari di ingresso e uscita, praticamente si resta bloccati. Quello che vorremmo è che l'amministrazione venisse in quartiere a dare spiegazioni sul progetto e ad ascoltare le nostre ragioni».
L.M.
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