Terremoto, nuova crepa al Pollini Armellini: «Abbandonati da tutti»

Mercoledì 16 Gennaio 2019
LA SITUAZIONE
PADOVA «La vede quella crepa? L'altro ieri non era così. E questo è un muro portante di un edificio già aperto in deroga». Il direttore del Conservatorio, Leopoldo Armellini,non rinuncia a combattere, ma è sconsolato. «Siamo abbandonati da tutti, dai livelli istituzionali più alti a quelli locali. Pensi che per la prima volta nella storia stiamo procedendo senza bilancio, ovvero in dodicesimi come si dice. Facciamo il bilancio ogni mese perchè siamo senza cda da maggio dell'anno scorso. Basterebbe una firma del ministro Bussetti per la ratifica. Ma non c'è, e questo significa un incubo organizzativo. Presidente e direttore sono membri di diritto. Gli altri, per studenti, professori e ministero non ci sono».
PROVINCIA MUTA
«Cosa vuole, siamo abituati ad arrangiarci. Metta il caso delle Province. La legge 96 assegna loro le competenze per il mantenimento che si dovrebbe interrompere a compimento del processo di riforma che lo girerà al Miur. Ma dopo 19 anni mancano ancora dei regolamenti dunque non è stato deciso un capitolo per l'edilizia nei conservatori e questo non autorizza la Province a lavarsene le mani.... L'ex presidente Soranzo l'estate scorsa ha minacciato di non pagare più le bollette, fra l'altro senza dircelo, ma in una intervista. Che vuole fare il neo presidente Bui? Abbiamo chiesto più volte un appuntamento ma non ci ha mai risposto. Perchè in Italia dopo una sentenza del Consiglio di Stato, solo metà delle province ha continuato a erogare fondi. La nostra ci snobba, ma non abbiamo 90 mila euro da pagare. Se lo vedessi gli proporrei il modello Vicenza, dove si è deciso che il Comune, la Provincia e il Conservatorio si sarebbero divisi le spese».
L'AUDITORIUM
E il Comune? «Le racconto un episodio. Nel luglio del 2018 un violento temporale ha provocato infiltrazioni sul tetto dell'auditorium Pollini la sola casa per la musica in città. È di proprietà del Comune e in gestione alla Provincia anche se la Convenzione è stracciata. Ma per non rovinare l'organo da 1 milione e mezzo di euro abbiamo deciso di spendere noi 40 mila euro. Era una cosa urgente. Ma li abbiamo ricavati dalle rette degli studenti, ricevendo la critica dei revisori dei conti. A questo punto l'unico raggio di sole in cui speriamo è il nuovo auditorium a palazzo Foscarini con il trasloco lì della scuola».
MANCANO DOCENTI
Speriamo che sia finita. «Non è così purtroppo. Non abbiamo ancora un organico docenti definito. Perché era prevista l'immissione in ruolo di qualche centinaio di docenti in tutt'Italia, che non è finora avvenuta. Così l'anno è cominciato il primo novembre con un insegnante a contratto che potrebbe essere sostituito da uno di ruolo da un giorno all'altro magari in arrivo da lontano. Ma l'insegnante quando si insegna musica è ancora più importante».
LA FICTION
Diagnosi finale. «Le scuole di musica godono di un trattamento speciale nell'ambito della sciatteria istituzionale, un disprezzo malcelato che parte da lontano nella storia d'Italia. In questo quadro la fiction che è andata in onda sulla Rai ci dà il colpo finale, mostrando uno spaccato che non esiste. Qui non ci sono professori psicopatici o sbarellati, non ci sono studenti con problemi esistenziali che studiano Bach ma suonano canzoni pop. Siamo diversi da quelli, molto più avanti in un certo senso».
MICHAEL JACKSON
Tipo? «Le dò una primizia. Il 3 febbraio al Pollini alle 18 l'Orchestra solidale di Padova diretta da Raimondo Capizzi si esibirà su musiche di Michael Jackson per ArteÉ musica. Ci sarà anche dell'altro, racconti di Erika Iervolino che essendo una storica dell'arte, da noi deve curare la ragioneria... Tutto sarà a favore dei Medici in strada e della Pediatria dell'ospedale. Ecco, questi siamo noi».
Mauro Giacon
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