T-Red, da avviare l'installazione

Lunedì 26 Giugno 2017
(Al.Rod.) Quali sono le sfide che attendono il neo sindaco? Senza ombra di dubbio, in cima all'agenda c'è la questione ospedale. Una sola cosa è certa, in questa inedita legislatura 2017 2022: chi amministra la città del Santo, dopo oltre 12 anni di dibattito, dovrà mettere un punto fermo sulla questione e dire se il futuro della sanità padovana dovrà svilupparsi in via Giustiniani, a San Lazzaro o in un'altra area della città. Tra le prime incombenze del neo primo cittadino c'è anche l'avvio di un progetto che da quando è decaduto Bitonci è stato congelato, ovvero i T-red (le telecamere che immortalano chi passa con il rosso) piazzati all'altezza dei 14 principali incroci cittadini. Il sistema è pronto da mesi e prima della fine dell'estate dovrà essere attivato.
Lo scorso dicembre, poi, l'allora commissario Michele Penta decise, tra le altre cose, di congelare il progetto del nuovo stadio del Plebiscito fortemente voluto dall'ex amministrazione leghista. Chi amministrerà la città per i prossimi 5 anni dovrà decidere, e in tempi piuttosto rapidi, se dare seguito all'intervento, oppure rinunciare al mutuo concesso per il progetto da Cassa depositi e prestiti. Entro fine anno, invece, si dovrebbe sapere il risultato della messa in gara del trasporto pubblico locale di Padova e provincia. Nel caso in cui ad aggiudicarsi il bando vale quasi mezzo miliardo di euro fosse un'azienda (magari straniera) diversa dall'attuale gestore, quindi Busitalia Veneto, palazzo Moroni assieme alla Provincia dovrà farsi carico di un cambiamento epocale sul fronte della gestione di un sevizio così strategico per la città. Già nelle prossime settimane, il neo sindaco potrebbe affrontare una delle emergenze a più alto rischio polemica: l'accoglienza dei profughi. Come sempre accade in estate, infatti, sulle coste della Sicilia è più che probabile che si moltiplichino gli sbarchi. Di conseguenza, la possibilità che, anche a Padova arrivino richieste di ospitalità, si fa molto elevata. In questo caso le opzioni potrebbero essere due. La prima: chiusura totale rispetto ad ogni tipo di accoglienza (come è avvenuto con Bitonci) ed inevitabile scontro con la Prefettura. La seconda: si dà il via a un ragionamento sull'accoglienza diffusa, un'opzione che, però, rischia di sollevare più di qualche polemica nei rioni interessati. Entro fine anno, poi, dovrebbero iniziare (dopo più di due anni di rinvii) i lavori di realizzazione del nuovo centro congressi in fiera. Prima della chiusura dei cantieri, il Comune assieme alla Camera di commercio e alla Provincia, avrà l'onere di far realizzare un piano di gestione della struttura. Diversamente, infatti, l'operazione costata circa 19milioni di euro, rischia di generare una mole ingentissima di debiti che, inevitabilmente, ricadrebbero su tutti i padovani da qui ai prossimi 30 anni. Rimanendo in fiera, la nuova amministrazione dovrà affrontare una volta per tutte la questione. Nonostante il cambio di gestione, infatti, la fiera padovana stenta a riprendere quota e, a quanto pare di capire, i soci pubblici in particolare Camera di commercio e Provincia- non sembrano così interessati a investire su un'attività che da 15 anni a questa parte ha conosciuto solamente un progressivo declino. Da affrontare entro poche settimane è anche un'altra questione, apparentemente secondaria. Come capita infatti da molti anni, in autunno Padova ospita un festival letterario. Fino al 2015 c'era la Fiera delle Parole (cassata da Bitonci) l'anno scorso, invece, ad organizzare l'evento è stato Vittorio Sgarbi con la sua Babele. Per cosa opterà in nuovo sindaco? Chi fine faranno poi le ordinanze anti degrado messe in pista dall'amministrazione leghista in due anni e mezzo di governo della città? Resterà il dispositivo anti kebab che obbliga i negozi etnici dell'Area attorno alla stazione e dell'Arcella ad abbassare le saracinesche allo scoccare delle 20? Stesso discorso vale per la patente a punti che, dopo circa un decennio di chiusura a mezzanotte, ha concesso ai bar del centro storico di rimanere aperti fino alle 2 di notte.

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