Svolta nella difesa a 24 ore dall'udienza preliminare

(M.A.) Svolta nella difesa di Debora Sorgato. La donna delle pulizie in carcere dallo scorso 16 febbraio, insieme al fratello Freddy e alla tabaccaia veneziana Manuela Cacco, perchè accusata di omicidio volontario premeditato nei confronti di Isabella Noventa e di occultamento di cadavere. La donna è stata difesa prima dall'avvocato Roberto Morachiello, che quasi subito si è messo in coppia con il legale Carlo Augenti noto penalista padovano. Ma proprio Augenti, oltre una settimana fa, ha rinunciato al mandato sembra per motivi strettamente professionali. E così ora ad affiancare Morachiello, ci sarà il giovane avvocato Luca Motta che dallo scorso fine settimana sta studiando tutto il fascicolo relativo a Debora Sorgato. Un cambio di difesa per la donna delle pulizie, che arriva a ventiquattro ore dall'udienza preliminare che la vedrà davanti al giudice Tecla Cesaro insieme al fratello Freddy e alla tabaccaia Manuela Cacco. Se è quasi certo che la 54enne di Camponogara chiederà al Gup di poter essere processata con il rito abbreviato per evitare almeno l'ergastolo (lei è anche accusata di stalking e simulazione di reato), i due fratelli Sorgato potrebbero anche volere il processo in corte d'Assise. Sarebbero pronti ad affrontare la giuria popolare. Debora un paio di giorni dopo la richiesta di rinvio a giudizio, presentata il 10 gennaio dal sostituto procuratore Giorgio Falcone, ha scritto e spedito una lettera agli inquirenti di due pagine dove si è professata innocente. In quelle righe scritte in stampatello, in un italiano a tratti illeggibile, ha dichiarato che ...Mentre Isabella veniva uccisa, io stavo dormendo a casa mia.... Un alibi che però secondo gli investigatori non regge. Il pm Falcone, accompagnato da due poliziotti della Squadra mobile, ha ripercorso al buoi il sentiero in mezzo ai campi, che Debora dice di avere percorso la sera del 15 gennaio scorso per andare dalla villa di Freddy in via Sabbioni 11 a Noventa, alla sua abitazione di via Vigonovese. Esattamente alle 22.30, quando Isabella non sarebbe stata ancora assassinata. Ma per gli inquirenti i tempi non tornano.