Studente frustato: scattano le denunce

La vicenda del ragazzino frustato potrebbe prendere una piega penale. Ieri mattina, il padre nordafricano del dodicenne, si è recato in questura accompagnato dal suo legale Luca Motta per presentare denuncia. L'uomo, trentacinque anni, ha querelato i quattro studenti che avrebbero bullizzato suo figlio, l'insegnante di educazione fisica e la scuola media Petrarca. Il fatto è di venerdì mattina, quando nell'ora di ginnastica il ragazzino iscritto in seconda media sarebbe stato prima legato e poi frustato con delle corde dai quattro alunni suoi compagni di classe. Una dinamica ancora tutta da accertare, anche se il legale su volontà del padre ordinerà una consulenza medico legale per valutare le ecchimosi riportate dal dodicenne. Il genitore ha dichiarato: «Ho presentato la mia denuncia in questura per le lesioni subite da mio figlio. La preside dice che era un gioco, ma non conosce niente dei fatti perchè non era presente. Sono già stato dalla preside - ha proseguito - e non ha voluto ricevermi. Mi sono presentato all'istituto alle 8 del mattino e mi hanno detto che non c'era nè la preside e nè l'insegnante di educazione fisica. Tornerò nei prossimi giorni. Mio figlio - ha terminato - non mangia, piange, è angosciato e non mi guarda negli occhi. È rimasto a casa e non vuole tornare a scuola. Non se la sente. Non mi spiego come possa essere accaduta una cosa simile, con il professore presente».
Ma la preside della scuola media Petrarca, Lucia Marcuzzo, non ci sta a passare per una cattiva dirigente scolastica e si è difesa. «Già sabato ho sentito la vittima e la sua unica preoccupazione era che i compagni di classe non prendessero note o subissero punizioni. A quanto mi è stato raccontato - ha dichiarato - erano in palestra sotto gli occhi di un docente fidato e con esperienza. Stavano giocando ai pirati, ricordiamoci che parliamo di ragazzini di 12 anni, legandosi a turno. Ad un certo punto un compagno per gioco avrebbe colpito con una funicella un ragazzo e una compagna sarebbe andata a dirlo al docente». E ancora la preside: «Ho subito convocato i ragazzi coinvolti, ma come si può capire sono sconvolti dal bailamme mediatico. La vicenda ha assunto ormai contorni sempre più allucinanti. Ho trovato almeno una decina di email pesantissime sulla mia casella di posta, che mi invitavano a condannare e a fare di tutto ai ragazzi presunti colpevoli delle frustate». Questa mattina la prima dirigente scolastica della media Petrarca, incontrerà il padre del ragazzino presunta vittima dei bulli.
L'episodio è stato così commentato dall'assessore regionale all'Istruzione e alla formazione, Elena Donazzan. «Prima di esprimere qualunque valutazione - ha dichiarato - aspetto le risultanze dell'indagine interna e le verifiche dell'Ufficio scolastico. Ma quanto accaduto nella scuola media Petrarca di Padova tocca un nervo scoperto del nostro sistema educativo: l'educazione ai sentimenti, alla relazione, al rispetto di sè e dell'altro da sé. Che vi sia una emergenza educativa dentro la scuola italiana è un fatto - ha concluso - ma con troppa superficialità si grida al bullismo per ogni evento che accade, anche quando si tratta di atti di stupidità».