Sport, dimezzate le tariffe per l'utilizzo degli impianti

Giovedì 22 Marzo 2018
LA DECISIONE
PADOVA Scatta una vera e propria rivoluzione per le tariffe riguardanti gli impianti sportivi comunali. Nel perseguimento di quella filosofia dello sport per tutti che era stato uno dei suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale, infatti, ieri l'assessore Diego Bonavina ha presentato una delibera approvata in giunta all'unanimità con la quale dal primo luglio verranno abbattute le spese che le società sportive devono oggi sostenere per l'utilizzo degli impianti pubblici. Abbattimento è il termine corretto, perché le riduzioni arrivano fino al 65 per cento. «Abbiamo messo mano alla delibera del 2015 adottata dalla giunta precedente, che aveva stravolto le tariffe con sostanziali aumenti e aveva drasticamente ridotto le fasce d'età protette». Per Bonavina quella logica si è rivelata un errore: «Le società sportive dilettanti sono andate in sofferenza e hanno accumulato complessivamente 450mila euro di debito nei confronti del comune, con alcuni casi molto gravi di esposizioni per decine di migliaia di euro». Per rientrare l'amministrazione aveva concesso rateizzazioni su 12 mesi, rivelatesi insufficienti: «Le abbiamo portate a 36 mesi - ha precisato l'assessore - in modo che le società possano davvero respirare». «Ma non si è trattato banalmente di ridurre le tariffe - ha precisato l'assessore - abbiamo operato i tagli analizzando i costi e riducendoli dove vi erano evidenti incongruenze. Ad esempio razionalizzando le spese di pulizia e custodia, che erano calcolate per ogni ora di utilizzo, mentre è evidente che se un allenamento dura due ore la necessità di pulire gli spogliatoi c'è solo alla fine della seconda ora». Ma ciò che più aveva colpito l'assessore era stata la riduzione delle fasce d'età agevolate: «Quelle giovanili erano state abbassate a 15 anni e noi le abbiamo riportate a 18; quelle della terza età erano state alzate fino ai 67 anni e noi le abbiamo riportate alla logica dei 60 anni, che si applica a molti altri campi d'intervento del settore pubblico». Bonavina non risparmia una stoccata a chi lo ha preceduto: «La giunta Bitonci si vantava di aver abbassato le tasse, ma se poi i costi ricadono ad esempio sullo sport sociale, che senso ha? A molti è sfuggito, ma voglio ricordare che il commissario straordinario fra le pochissime cose che aveva toccato c'era proprio il limite dei 15 anni per le fasce giovanili, che aveva rialzato a 16, facendo capire quanto poco senso avesse quel provvedimento». L'effetto di questa ristrutturazione dei costi è stata esemplificata dall'assessore con alcune tabelle: ad esempio un'ora di allenamento nella palestra scolastica Petter per una squadra under 18 costa oggi 20,01 euro l'ora, mentre dal primo luglio costerà 7,93 euro (60 per cento in meno); l'affitto della stessa palestra per lo svolgimento di una partita passerà dagli attuali 70,03 euro a 24,89 (il risparmio è del 65%). Sempre per gli under 18, il costo di dieci partite di calcio al campo Vermigli passerà dagli attuali 11.613,62 euro a 6174,58 con un risparmio del 47%. «Abbiamo lavorato in funzione delle fasce più deboli: lo sport per disabili già godeva di un dimezzamento dei costi, noi abbiamo operato un' ulteriore riduzione». In pratica le tariffe praticate a quelle società saranno il 25%. «Le statistiche ci dicono che a 15 anni la maggior parte dei giovani lascia la pratica sportiva. Noi non possiamo proibire la playstation - ha concluso Bonavina - ma fra le tante componenti che provocano questo fenomeno, sicuramente quella dei costi ha il suo peso. Noi abbiamo fatto la nostra parte e adesso ci aspettiamo che anche le società dilettantistiche facciano la loro, abbassando le quote d'iscrizione». A giugno scadono le convenzioni per la gestione di una sessantina di impianti comunali: quello sarà il banco di prova per questa delibera che pone vincoli precisi ai gestori e di conseguenza ai loro margini di guadagno.
Daniele Pagnutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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