Spie, bombe, gite in barca e cene in ristoranti di lusso

Martedì 19 Febbraio 2019
Spie, bombe, gite in barca e cene in ristoranti di lusso
I RETROSCENA
PADOVA Spie all'interno del Bo, gite su barche di lusso, un arsenale di bombe e armi, e l'apertura in Procura di almeno altri due fascicoli. Tutto questo e altro ancora hanno fatto emergere le indagini sullo scandalo degli appalti truccati all'interno dell'Università. Qualcuno, una persona bene informata e all'interno dell'Ateneo, nel luglio del 2016 ha avvisato l'ingegnere Ravazzolo e la sua squadra di quanto stava accadendo. E una mattina un dipendente, si è alzato dalla sua postazione di lavoro all'interno del palazzo Storione, è salito su una sedia, si è avvicinato a una parete dell'ufficio e ha staccato una grata del condotto di areazione. Poi ci ha infilato dentro una mano e ha estratto una microcamera. L'operazione l'ha ripetuta in altri punti del piano dedicato al settore edilizia e sicurezza, ed è riuscito a scoprire e a disabilitare altre microcamere. Ma gli inquirenti non si sono arresi. Anzi, hanno messo in atto un'altra strategia. Non sono più entrati all'Università con telecamerine e microspie, ma hanno chiesto aiuto all'Anac (autorità nazionale anti corruzione). E così hanno avuto lo stesso accesso a decine di gare d'appalto sospette. Inoltre hanno iniziato a pedinare e ascoltare Ravozzolo e soci durante pranzi e cene in famosi ristoranti di Padova e provincia. Una mattina, il 15 novembre di due anni fa, carabinieri e militari della Finanza hanno perquisito l'abitazione di Ravazzolo a Valdagno in via Manin. Terminata l'operazione, con il sequestro di documenti e 13.700 euro in contanti, gli inquirenti sono scesi in strada per una pausa. Un paio di loro si è acceso una sigaretta e l'ingegnere, piuttosto nervoso, gli ha pregati di non fumare. Una richiesta strana, considerando che gli investigatori si trovavano all'aria aperta, ma molto vicini a una rimessa per l'auto. Così insospettiti, un uomo della Fiamme gialle e un maresciallo dell'Arma, hanno chiesto a Ravazzolo se quel garage fosse di sua proprietà. L'ingegnere ha risposto di no, ma ha confermato di averlo preso in affitto. Gli investigatori allora gli hanno ordinato di aprirlo e all'interno hanno trovato un arsenale di guerra, compresa una bomba al tritolo da 100 chili. Il due settembre del 2016 Otello Bellon ha invitato Ravazzolo e la sua famiglia a una gita con la sua barca nella laguna di Venezia. L'imbarcazione dell'impresario di Albignasego, un motoscafo semicabinato di oltre sette metri, era ormeggiata a Conche di Codevigo in località valle Millecampi. Quel giorno dopo un giro nella laguna tra Chioggia, l'isola di Caroman e il Lido, Bellon ha invitato Ravazzolo con moglie e figli a un pranzo al ristorante da Celeste a Pellestrina. Tutto offerto da lui. Per l'accusa una sorta di tangente per ringraziare Ravazzolo di avergli concesso una serie di appalti per lavori di manutenzione al Bo. Lo scandalo delle mazzette all'Università ha aperto poi altri due filoni di indagini: una serie di lavori pubblici effettuati dalla Provincia e della Federazione dei Comuni del Camposampierese. In particola l'asfaltatura di alcune strade e il rifacimento di una piazza.
M.A.
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