«Sono tornato a Padova per riconoscere mio figlio»

Sabato 27 Maggio 2017
Il tunisino giudicato socialmente pericoloso espulso nell'agosto dell'anno scorso, e bloccato mercoledì mattina dai carabinieri, ieri davanti al giudice ha dichiarato «...Sono rientrato in Italia perchè devo riconoscere mio figlio...». Gli è stato convalidato l'arresto, è stato scarcerato ed è stato trasferito al Cie di Torino. Il procedimento penale proseguirà il prossimo 13 settembre. Marouene Bargoui, 23enne, negli ultimi anni è entrato e uscito continuamente dal carcere per vari reati e nel 2016 è stato sorpreso per due volte a correre nudo in Prato della Valle, urlando Allah Akbar. Già nel 2013 l'Ufficio immigrazione aveva rigettato la richiesta del nordafricano di rinnovare il permesso di soggiorno sempre per motivi di pericolosità sociale. Il decreto gli era stato notificato mentre si trovava in carcere. Il tunisino è stato sorpreso, nudo, a urlare a tarda sera del primo luglio, poco prima di mezzanotte. Era stato segnalato al 113 da alcuni passanti, impauriti ed esterrefatti per lo spettacolo che si sono trovati davanti nella grande piazza. C'erano volute tre pattuglie della polizia per riuscire a bloccare il ventiduenne, che era stato portato in ambulanza al pronto soccorso e ricoverato nel reparto di psichiatria. Intanto era scattata la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e atti osceni in luogo pubblico. Dopo appena due settimane, il 15 luglio, questa volta in pieno giorno, alle 10.30, il copione si è ripetuto. Il tunisino è ricomparso in Prato della Valle, sempre senza vestiti e urlando frasi in arabo, tra le quali Allah Akbar.

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