SOLIDARIETÀ
UN DISCO PER I BIMBI
AMMALATI
Paolo Ponzetta, vicedirettore

Domenica 24 Marzo 2019
SOLIDARIETÀ
UN DISCO PER I BIMBI
AMMALATI
Paolo Ponzetta, vicedirettore della casa di reclusione di via Due Palazzi, ha presentato ieri mattina alla grande famiglia della Polizia penitenziaria, il disco Ce ne vuole davvero di coraggio, inciso da Ponzetta grazie anche a Carlo De Bei, Stefano Pinna e Simona Pugliese.
Il ricavato del Cd sarà destinato in beneficenza.
A spiegare il progetto è proprio Ponzetta: «La finalità è quella di destinare metà dei proventi ai ragazzi della scuola e l'altra metà alla Città della Speranza.
Già ieri, con la vendita di 150 copie, abbiamo consegnato un assegno da 750 euro cui se ne aggiungono altri mille raccolti dal personale su iniziativa del commissario Marco Boaretto». Il disco nasce «da una poesia ispirata da un mio poliziotto, che poi è venuto a mancare, che ho portato anche a Italia's got talent, che invita a scommettere di più su Dio.
L'obiettivo del Cd è quello di portarlo nelle scuole perchè sia una mollta, una spinta per i nostri ragazzi a impegnarsi per un futuro migliore».
SIT IN
SALVIAMO
IL SANT'ANTONIO
Salviamo il Sant'Antonio.
A lanciare l'appello, l'associazione Padova Bene Comune, ieri in sit-in davanti al nosocomio di via Facciolati per raccogliere firme a difesa dell'Ospedale dei padovani. «La Regione Veneto vuole trasferire il Sant'Antonio all'Azienda ospedaliera, noi invece vogliamo - hanno scadito Antonino Pipitone e Romualdo Zoccali, medici di professione - che rimanga all'Ulss e che siano mantenute tutte le attività sanitarie che oggi garantiscono ai cittadini di Padova cure e assistenza di eccellenza. Riteniamo che questa decisione indebolisca il sistema sanitario locale, con un grande punto di domanda anche per quanto riguarda il Pronto soccorso del Sant'Antonio».
L'associazione si chiede che ne sarà poi dell'assistenza resa ad anziani, malati cronici, lungodegenti, tanto da lanciare l'idea, non solo che il Sant'Antonio resti come e dove è ma si specializzi sempre più nella cura della terza età.
Le petizioni così si moltiplicano andando ad aggiungersi a quelle proposte da Cisl e Pd.
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