Si batte la pista dell'Est Europa

Mercoledì 22 Febbraio 2017
Il caso del doppio furto di endoscopi al secondo piano dell'ospedale Giustinianeo (foto), è finito dritto a Roma. Nella capitale carabinieri e polizia hanno organizzato una task force per riuscire a incastrare la banda che sta saccheggiando gli ospedali di mezza Italia. Nel Veneto stanno indagando insieme la Squadra mobile euganea e i carabinieri di Verona. In città i furti sono stati due: il primo a ottobre dell'anno scorso dove sono stati rubati endoscopi per 300 mila euro e il secondo la notte tra sabato 11 e domenica 12 febbraio con un colpo da 600 mila euro sempre di endoscopi. La tecnica utilizzata per i due furti è stata sempre la stessa: ignoti hanno forzato le porte d'ingresso ai locali e alcuni armadietti. In un primo momento i sospetti erano caduti su alcuni tecnici di laboratorio, ma poi gli inquirenti hanno capito che ad agire è stata una banda di ladri molto organizzata. Uno di loro, nei giorni prima del colpo, ha effettuato un sopralluogo al Giustinianeo nell'Unità operativa semplice di Endoscopia chirurgica e ha capito che nel fine settimana il reparto è chiuso e non è sorvegliato. Ma tutti questi endoscopi per quasi un milione di euro, dove sono finiti? Gli investigatori hanno cercato gli strumenti in diverse cliniche italiane, ma non ne hanno trovato traccia. È dunque quasi sicuro che gli endoscopi siano stati trasportati in qualche paese dell'Est Europa e lì venduti a ospedali e cliniche private. Recuperarli sarà praticamente impossibile, nonostante tutti siano contrassegnati da un codice a barre. A rubarli, ancora secondo una prima ipotesi investigativa, potrebbe essere stata una banda composta da uomini dell'Est Europa.

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