Sesa: «Senza noi, rifiuti per strada come a Napoli»

Martedì 15 Agosto 2017
Sesa: «Senza noi, rifiuti per strada come a Napoli»
La Bassa ha rischiato di trasformasi in Napoli, con l'immondizia lasciata per strada. E il pericolo, in ogni caso, non è ancora scongiurato. Sesa è sul piede di guerra. La società a capo dell'Ati, associazione temporanea d'impresa, che gestisce il ciclo dei rifiuti per i 56 comuni della Bassa, assicura che quanto sta accadendo nel comparto non sorprende: «Da tempo, dopo non aver avuto risposte né da Padova Tre né da Padova Sud, ci siamo rivolti al tribunale per vedere riconosciuti i nostri crediti e solo grazie all'intervento dell'autorità giudiziaria, che ci ha accordato il decreto ingiuntivo, abbiamo iniziato a vedere un po' di luce oltre al tunnel, scongiurando il collasso dei servizi che si sarebbe trasformata analoga alle emergenze di Napoli che abbiamo visto negli ultimi anni».
L'azienda assicura che, nonostante le voci di avvisi di garanzia all'indirizzo di vertici e manager di Padova Tre e Consorzio Padova Sud, non ci sono problemi: «Nei confronti dei consorzi abbiamo un rapporto istituzionale, non è compito nostro scegliere i presidenti o gli amministratori: quello che abbiamo fatto in passato è stato intervenire per chiedere il taglio degli sprechi che si stavano ripercuotendo sul servizio agli utenti. Padova Sud è un consorzio volontario che è auspicabile venga sciolto, riducendo così ulteriormente i costi».
Secondo i vertici dell'azienda «iIn ottica futura lo strumento previsto dalla normativa è il consiglio di Bacino e non il consorzio Padova Sud che peraltro è uno strumento pensato e ideato non dall'attuale presidente Baldin ma dalle persone della vecchia gestione della Padova Tre e che hanno dimostrato di non meritare fiducia. Baldin è subentrato in una situazione compromessa, creata dai precedenti amministratori, e da lui tutti ci attendiamo una presa di distanza netta nei confronti del passato».
Le proposte che Sesa intende avanzare c'è il no «agli aumenti delle tariffe e, in prospettiva, una riduzione delle tariffe stesse come incentivo al migliorare la raccolta differenziata comunque già buona».

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