Scuole, contestati i nuovi Istituti comprensivi

Giovedì 7 Dicembre 2017
Scuole, contestati i nuovi Istituti comprensivi
IL PIANO
PADOVA Alla primaria Manin, della Madonna Pellegrina, i genitori sono già in rivolta. Riunioni, petizioni in arrivo, incontri già fissati con l'assessore. E non è detto che altri li seguano. Il riordino degli Istituti comprensivi che raggruppano le scuole dell'infanzia per territorio, sta creando, com'era logico attendersi, molte tensioni tra le famiglie, gli stessi docenti e il Comune che proprio nell'ultima Giunta, martedì, ha approvato il piano di ristrutturazione messo a punto dall'assessore Cristina Piva. Le scuole coinvolte (4mila alunni) ovviamente non si spostano, ma passano da una giurisdizione a un'altra, creando dubbi e incertezze.
«Purtroppo è un percorso che dobbiamo attuare perché il calo demografico sta condizionando l'attività di alcuni istituti. Sotto ai 600 alunni non avrebbero più lo status e dunque la dirigenza. Lo scopo è rafforzare gli istituti sottodimensionati» dice l'assessore. E far scomparire quelli destinati alla chiusura. Come il 10. Istituto Guizza-Voltabarozzo che sarà chiuso e le scuole smembrate fra l'8. il 9. Proprio l'ottavo istituto però avrebbe numeri pesantissimi, dell'ordine di 1500 alunni ed ecco la necessità di togliergli una scuola, la Manin, per accorparla all'undicesimo e farlo arrivare a mille alunni.
«Mi faccio carico si staccare la Manin perché i numeri devono stare in equilibrio» dice l'assessore. Ma la scuola frigge. Nell'ultima riunione fra i genitori, circa un centinaio l'altra sera, si sono palesate le preoccupazioni. Ogni scuola infatti ha un'offerta formativa legata al proprio istituto e che spesso determina la scelta dell'iscrizione. Può essere il teatro, la musica, la robotica, l'orto a scuola o la giornata della gentilezza. Non si sa se rimarranno. «Ho parlato con la preside Ferrara, dell'undicesimo, è molto aperta ad ascoltare e mantenere quanto più possibile l'offerta». Ma i genitori minacciano una petizione. Se ne parlerà lunedì alle 17 in un incontro fra l'assessore e i rappresentanti di classe, gli insegnanti, le dirigenti Elisabetta Doria (8.) e Concetta Ferrara (11.) «mentre alcuni genitori dell'undicesimo che testimonieranno di una realtà molto attiva». A rassicurare i genitori della Manin, Cristina Piva aggiunge che per le medie «il Comune lascerà liberi i genitori di iscrivere i figli alla Todesco (l'attuale riferimento ndr) o alla Vivaldi». Anche le docenti sono particolarmente preoccupate e qualcuna, cambiando il numero di codice della scuola, potrebbe minacciare di chiedere il trasferimento. «Ho fatto 42 anni nel mondo della scuola e ho cambiato 4 istituti, non è stato un trauma anzi l'opportunità di trovare nuovi insegnanti con cui confrontarmi» segnala l'assessore.
Il movimento è particolarmente complesso perché riguarda quattro Istituti. Il 10. scompare. La scuola primaria Nievo e la scuola secondaria di primo grado Stefanini che ne facevano parte passano all'8. Mentre la scuola primaria Quattro Martiri, va al 9. In questo Istituto passano anche la primaria Luzzatti e la secondaria di primo grado Salboro, sempre provenienti dal 10.
L'8. perde la Manin che va all'11. Mentre la scuola dell'infanzia Collodi passa dall'11. al 12. Istituto che ha scuole che popolano Mandria, Paltana e Voltabrusegana e che è ridotto a 611 alunni «e potrebbe tornare in sofferenza» nota l'assessore.
Altre zone reggono, come l'Arcella, Montà, S. Ignazio, Padova ovest e il centro storico. «Ma se dieci anni fa i nati erano 1800, l'anno scorso sono stati 1400» chiosa Cristina Piva, come a dire: non possiamo reggere. Da quando saranno operative le novità? «Se l'ok dalla Regione arriva a fine anno possiamo partire dall'anno scolastico 2018-19».
Mauro Giacon
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