Sciopero, i pellegrini restano a piedi

Giovedì 14 Giugno 2018
Sciopero, i pellegrini restano a piedi
LA PARALISI
PADOVA Tram fermo dalle 9 a mezzogiorno, bus a singhiozzo, turisti e pellegrini diretti alla Basilica del Santo rimasti letteralmente a piedi. Non è rimasto senza conseguenze lo sciopero di 24 ore organizzato ieri da Sls, Adl Cobas, Sgb. Uno sciopero che ha creato più di qualche perplessità anche tra le istituzioni. Non è affatto un caso, infatti, che la settimana scorsa, il Prefetto Renato Franceschelli e il sindaco Sergio Giordani abbiano convocato in prefettura i sindacati di base per cercare di far rientrare la mobilitazione. Niente da fare, però. Ieri così, per tutta la giornata i padovani e le decine di migliaia di pellegrini arrivati a Padova per la Festività di sant'Antonio, hanno dovuto fare i conti con un trasporto pubblico pesantemente ridimensionato. In mattinata, infatti, non sono stati pochi i pellegrini che, usciti dalla stazione, per raggiungere al Basilica del Santo sono stati costretti a prendere un taxi, oppure (i più giovani) a farsi una lunghissima passeggiata. Per tutta la mattina, in piazzale Stazione, autisti e sindacati hanno volantinato per informare l'utenza delle ragioni della mobilitazione.
L'ADESIONE
«Lo sciopero sta riscontrando un'ottima adesione ha spiegato nel primo pomeriggio Stefano Pieretti di Adl Cobas - Dalle 9 a mezzogiorno, il tram non ha circolato. Per quel che riguarda gli autobus, circa il 60% degli autisti ha deciso di incrociare le braccia». «A lavorare sono stati soprattutto gli interinali o i dipendenti delle cooperative che, evidentemente, non avevano molte alternative», ha detto ancora Pieretti. A schierarsi in favore degli autisti in sciopero è anche Potere al popolo. «Da quando il trasporto pubblico Padovano è stato privatizzato, a peggiorare sono state le condizioni di trasporto per i cittadini, le condizioni di lavoro e la sicurezza dei mezzi. Questo hanno detto anche questa mattina i lavoratori con cui abbiamo parlato durante l'ennesimo sciopero cittadino va all'attacco il movimento - Nel dicembre dello scorso anno sembrava che la vertenza dei lavoratori Busitalia potesse sbloccarsi, con l'impegno della nuova amministrazione cittadina, invece nulla di significativo è cambiato e il tavolo di confronto che doveva aprirsi con la prefettura, azienda e amministrazione è rimasto vuoto. Il servizio invece si riempie di appalti, subappalti ed agenzie interinali. Si stratificano i lavoratori con contratti e datori di lavoro diversi che significa contratti diversi, paghe diverse, formazione diversa. Anche la stessa Busitalia ha assunto i nuovi lavoratori con contratti peggiori rispetto al passato: i lavoratori denunciano disparità salariali fino a 5000 euro annui» «L'obbiettivo aziendale, contrastato dai lavoratori, sembra quello di frammentare la forza lavoro e mettere in competizione gli uni con gli altri, fino all'assurdità degli ultimi interinali stabilizzati solo con un contratto part-time verticale da 10 mesi, aiquali però ora stanno chiedendo di lavorare in straordinario anche nei restanti due mesi... con costi maggiori per l'azienda», conclude Potere al popolo. Non solo sciopero dei mezzi pubblici, però. Ieri, infatti chi utilizza i mezzi pubblici ha dovuto fare i conti anche con le deviazioni delle corse legate alla processione del Santo. Dalle 16 e 30 alle 20 e 30, a seguito della chiusura al traffico delle Riviere, infatti, le corse del tram in partenza dal capolinea sud sono state limitate alla fermata Cavalletto e ritorno; le corse in partenza dal capolinea nord di Pontevigodarzere sono state limitate alla Stazione Fs e ritorno. Anche il Diretto Piazze, sia all'andata che al ritorno, ha avuto le corse deviate, cosiccome le linee 12, 22, 24, e dei Colli.
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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