Salvini formato famiglia

Venerdì 23 Febbraio 2018
Salvini formato famiglia
LA PRESENTAZIONE
PADOVA Berlusconi che detta i nomi dei ministri? «Il Carnevale è finito. Per ora sembrano proposte inopportune, ma faremo i conti alal fine». La paura dei grillini? «Noi abbiamo paura di tutti, come il gestore della trattoria che si trova una fontana davanti. Ma aspettate e vedrete». Il segretario nazionale della Lega, Tony Da Re è sempre prodigo di battute fulminanti. E finchè aspettiamo il 4 marzo arriverà Salvini, lunedì prossimo, alle 20, al PalaGeox. Una roba all'americana? Quasi. Troppo freddo per le costicine, ma ci sarà lo spritz, e soprattutto un clima caldo. Tanto che il segretario provinciale Ostellari ha informato di uno spazio dove lasciare i bambini, (dai 3 anni in su) e che il segretario non starà lì a fare la figurina sul palco ma si troverà al centro come di un ring.
Il resto sarà sorpresa. Come è sorprendente sentir parlare i leghisti non dell'assalto al potere romano ma del «Paese che sta crollando, perché sta crollando la famiglia: crollano le nascite, crollano i matrimoni, crollano le aspettative dei giovani che vanno all'estero e degli anziani che meriterebbero di andare in pensione e fare i nonni. Per rimettere in piedi l'Italia servono asili nido gratuiti, insegnanti che restino nella stessa classe per 5 anni, un fisco amico della famiglia, lavoro per i giovani e pensioni dignitose per chi ha versato 41 anni di contributi» sempre Ostellari. E poi «ogni anno l'Italia perde 200.000 persone: una città grande come Padova. Il Pd vuole riempire le culle vuote con l'immigrazione. Noi vogliamo che l'Italia torni ad essere come ce l'hanno lasciata i nostri nonni». Finalmente un po' di Lega come si deve.
Da Re gira come un maglio rotante: «Il 22 ottobre c'è stato un voto, chi andrà a Roma lavorerà per l'autonomia. Non a caso abbiamo candidato amministratori, quelli che sanno i problemi della gente». Eccone uno, Adolfo Zordan: «Il programma non l'abbiamo scritto noi, ma la gente nelle piazze. Vogliamo le competenze, ma sono niente senza i soldi».
Arriva il turno di Bitonci che sa benissimo che corde far suonare. «Ci sarà Zaia, il governatore più amato». A chiudere il discorso sulla presunta ritrosia del governatore. E poi da piazzista politico consumato: «L'unico voto utile è quello per la Lega, basta mettere una croce sul simbolo». Scopo: «Vogliamo andare a governare. Per questo vedete come da noi non ci sono catapultati ma solo persone che hanno amministrato». Ci sarà un grande lavoro da fare per ridare fiducia, rispetto e risarcimenti ai risparmiatori truffati proprio dalle banche territoriali. Risponde Da Re: «La magistratura punisca i truffatori ma dovremo sistemare anche gli organi di controllo: dai grandi gruppi che hanno certificato bilanci fasulli, alla Consob».
C'è spazio anche per replicare alle accuse di razzismo che ha ricevuto Giada Sgarbossa, la modella di Cittadella che ha accusato gli irregolari di essere dei parassiti. Bitonci: «Ha detto quello che pensa, è un'italiana, non è razzista e rappresenta la faccia sana dell'immigrazione».
Mauro Giacon
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