Rossi, ex presidente di Aps: «Il futuro sono i bus elettrici»

Venerdì 20 Ottobre 2017
Rossi, ex presidente di Aps: «Il futuro sono i bus elettrici»
TRASPORTI
PADOVA (L.M.) «Massimo rendimento con minima spesa si ha utilizzando autobus elettrici e rivedendo la viabilità con corsie preferenziali modulabili di ultima generazione, non certo con il tram». Lo afferma Paolo Rossi, ex presidente Aps che sottolinea come l'autobus elettrico, mezzo per il quale l'Europa ha già previsto finanziamenti, sia il futuro e porta ad esempio città come Londra, Amsterdam o Torino. «La linea del tram in funzione è costata oltre un decennio fa 74 milioni di euro, la quota di Aps è stata di 33 milioni - spiega Rossi - a questo si aggiungono i 13,6 milioni spesi per costruire l'officina e lo stabile adiacente. Oltre ai costi di manutenzione il tram costa alla collettività anche 60.000 euro l'anno in corrente notturna. Di notte infatti i mezzi restano accesi: d'inverno per evitare che ghiaccino, d'estate per mantenere fresca la temperatura interna. Questo perché manca il ricovero. Mi chiedo visto che il progetto era pronto a che punto sia. Quindi oltre alla corrente si aggiunge il deterioramento precoce del tram esposto 24 ore su 24 agli agenti atmosferici». Rossi rileva che le linee Sir 2 Chiesanuova-Ponte di Brenta e Sir 3 Centro-Voltabarozzo, avrebbero un costo di circa 140 milioni di euro a fronte dei 500.000 euro che costa un bus elettrico della stessa capacità di passeggeri di un tram: «Comperando bus elettrici, quelli attuali sono in grado di percorrere 270 km con una carica ossia circa un giorno e mezzo di servizio, si ottiene un duplice beneficio: quello ambientale e quello di velocizzare anche il traffico privato. Unico costo aggiuntivo è la fermata rialzata dove il bus accosta agganciandosi con un magnete e si apre la pedana per permettere accesso agevole anche a chi è in carrozzina. Le corsie preferenziali modulari sono delimitate da led che con l'arrivo del bus diventano rossi permettendo invece la percorrenza al traffico privato con luce verde, il tutto monitorato da telecamere in grado di leggere 70 targhe di veicoli al secondo e di multarli nel caso di uso scorretto delle corsie. Il tutto inserito in un sistema di viabilità nella quale si possono eliminare tutti i semafori sostituendoli con rotonde - mentre il tram che viaggia in linea retta ha bisogno di semafori ingolfando ancor di più il traffico privato come accade all'Arcella o alla Guizza. Se poi si aggiungono pannelli a led che possono essere utilizzati per i messaggi pubblicitari con minor spesa eliminando ad esempio i 100.000 euro l'anno che costano gli attacchini ad aps, ma soprattutto per dare costanti informazioni sul traffico grazie ad monitoraggio di telecamere il vantaggio è nuovamente sia degli utenti che dell'ambiente».

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