Risarcimento danni: chiesti oltre tre milioni

Mercoledì 24 Maggio 2017
Risarcimento danni: chiesti oltre tre milioni
La quarta udienza del processo per il delitto di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego assassinata la sera del 15 gennaio del 2016, è stata interamente dedicata alle parti civili. E gli avvocati hanno chiesto, al Gup Tecla Cesaro, un risarcimento danni di quasi tre milioni e mezzo di euro. Il legale Gian Mario Balduin ha chiesto tre milioni e 300 mila euro in solido con i tre imputati in favore della famiglia Noventa, mentre l'avvocato Ernesto De Toni ha chiesto 150 mila euro, anche lui in solido, per Piero Gasperini ex marito di Isabella e residente a Mestre. Ieri in aula mancava la tabaccaia di Camponogara Manuela Cacco ed era assente anche il suo avvocato Alessandro Menegazzo di Dolo. Erano invece presenti i fratelli Freddy e Debora Sorgato, come sempre glaciali tranne in un'occasione quando i loro sguardi si sono incrociati e si sono scambiati un sorriso. Le arringhe dei due avvocati sono durate in tutto non più di tre ore. Il legale Ernesto De Toni ha puntato molto sulla premeditazione e ha sottolineato come tutti e tre siano colpevoli dell'omicidio di Isabella Noventa. In aula li ha definiti «assassini», compresa Manuela Cacco anche se ha collaborato con gli inquirenti. Per gli avvocati delle parti civili ognuno ha avuto un ruolo nel delitto: la tabaccaia ha incoraggiato Freddy nell'eliminare Isabella, il ballerino ha attirato la vittima in una trappola e Debora materialmente l'ha uccisa. In un'intercettazione ambientale Cacco ha definito Debora «...Una dura perchè ha assistito a torture, come strappare le unghie a un uomo...».
E poi gli avvocati hanno ricordato per i tre imputati l'accusa di soppressione di cadavere. Il legale De Toni ha sottolineato il concetto del «corpo che parla», perchè se venisse trovato ci sarebbero i segni delle martellate inflitte da Debora sulla testa di Isabella. Ed è per questo motivo, secondo gli avvocati delle parti civili e anche secondo la pubblica accusa, che i fratelli Sorgato non vogliono fare ritrovare il cadavere. Paolo Noventa, il fratello di Isabella: «Da tempo avevo dichiarato che avrei rinunciato ai risarcimenti, se solo i tre imputati mi avessero detto dove si trova il corpo di mia sorella. Ma non hanno dimostrato alcuna pietà e mia madre, anziana e malata, non ha una tomba dove piangere sua figlia». E sulla mancanza di pietà dimostrata dai tre ha parlato in aula l'avvocato De Toni, ricordando che nemmeno la pentita Cacco ha mai chiesto scusa alla famiglia Noventa. Per non parlare di Freddy e soprattutto di Debora, una donna definita dai due avvocati pericolosa. Capace di nascondere in casa due pistole e di girare con coltelli e spray urticante al peperoncino nella borsetta. Armi, queste ultime, che ha portato anche in Questura il giorno del suo fermo. Durante l'udienza è poi nuovamente emersa l'ossessione dei tre nei confronti di Isabella, in particolare di Manuela Cacco che voleva il suo amore Freddy tutto per lei. Ma forse la tabaccaia non sapeva che, in quello stesso periodo, il ballerino frequentava non solo la segretaria di Albignasego, ma altre due donne. Una di 61 anni e una di 37 anni, tutte e due sue amanti e una anche collega di lavoro.

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