RINVIO A GIUDIZIO
PADOVA (L.L.) Tensioni, scontri e manganellate come non si

Sabato 21 Luglio 2018
RINVIO A GIUDIZIO
PADOVA (L.L.) Tensioni, scontri e manganellate come non si vedeva da tanto tempo nelle piazze a Padova. Pedro, Adl Cobas e Razzismo Stop da una parte e Forza Nuova dall'altra per lo Ius Soli. Intorno alle 22 di lunedì 17 luglio dello scorso anno era successo il finimondo. Il pubblico ministero Sergio Dini ha concluso le indagini sulla manifestazione.
Sono una decina gli indagati per il quale il sostituto procuratore chiederà il rinvio a giudizio per gli scontri. Due i sit-in di protesta. Da una parte gli estremisti di destra con Forza Nuova che si erano sistemati sotto la Prefettura per dire il proprio No al riconoscimento della cittadinanza agli stranieri nati in Italia. Dall'altra parte i gruppi vicini alla sinistra che si erano radunati in piazza Insurrezione con l'obbligo di non spostarsi. Poco dopo le 22, i centri sociali al grido di Fuori i fascisti dalle nostre città, si sono mossi per raggiungere Piazza delle Erbe. A questo punto la polizia ha caricato i manifestanti. Sono volate manganellate con duri corpo a corpo, lancio di fumogeni e altri oggetti contundenti. Alla fine sono tre i manifestanti feriti. Duro l'intervento del sindaco Giordani e del vicesindaco Lorenzoni sui fatti. «Condanniamo ogni forma di violenza, non è per noi accettabile che Padova viva scene come queste. Le ragioni di una città, che tutti noi vogliamo aperta e lontana da messaggi di odio e chiusura come quella che abbiamo cominciato a costruire, devono essere difese esclusivamente con la forza della mobilitazione democratica, con la presa di posizione civica, con il coraggio della non violenza da ogni forma di violenza e continueremo a batterci per il dialogo nel solco della legalità». «Con i Civici al governo della Città torna la Guerriglia urbana dei centri social», aveva scritto l'ex sindaco Bitonci su un post Facebook a margine degli scontri di piazza.
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