Richiedenti asilo con tre chili di marijuana

Mercoledì 13 Dicembre 2017
Richiedenti asilo con tre chili di marijuana
SPACCIO
PADOVA Richiedenti asilo sbarcavano il lunario spacciando marijuana. Incastrati dalla soffiata dei vicini di casa, i pusher sono stati arrestati ieri dalla Squadra mobile, diretta da Mauro Carisdeo. A finire in manette Endurance Ughele di 27 anni e Esther Ighodaro di 22, entrambi nigeriani: a casa avevano tre chili di erba.
Il primo è già noto alle forze dell'ordine: il 22 maggio è stato arrestato assieme all'amico Asia Osas perchè scoperti dalla polizia a scendere da un bus proveniente da Roma con più di 7 chili di marijuana nelle valige. La ragazza, invece, è incensurata.
GLI APPOSTAMENTI
C'era un continuo via vai sospetto nelle scale condominiali del palazzo di via Sorio dove abitavano i due nigeriani. Dal loro appartamento entravano e uscivano in continuazione stranieri. Così, preoccupati per la situazione, i vicini di casa hanno avvertito la polizia. Gli agenti della Squadra mobile hanno iniziato con degli appostamenti che hanno confermato i timori dei condomini: quel via vai di gente nascondeva qualcosa di losco. All'ennesimo ingresso di stranieri che restavano solo pochi minuti all'interno del palazzo, i poliziotti hanno fatto scattare il controllo: sono saliti fino all'appartamento e già dalle scale hanno sentito l'odore caratteristico della marijuana. Sul tavolo in ingresso, agli agenti hanno scoperto immediatamente 8 involucri contenenti 3,2 chili di stupefacente che i due nigeriani, intermediari della droga, stavano smerciando ai galoppini, ovvero pusher che vendono al dettaglio. Sono quindi scattate le manette.
IL PRECEDENTE
Endurance Ughele era sbarcato in Italia sui barconi dei richiedenti asilo nel maggio del 2014 ed era stato accolto nella provincia di Benevento, dove mentre era ospite di una struttura per migranti, aveva fatto richiesta di protezione internazionale che è stata rigettata. Il 27enne ha dunque presentato ricorso contro la sentenza del tribunale e si è trasferito a Padova alla fine del 2016, dove, una volta presentata la domiciliazione in casa di alcuni amici già residenti in città, ha ottenuto un permesso di soggiorno, in attesa che la pratica venga evasa. A maggio era finito in carcere perchè scoperto con un connazionale a trasportare marijuana da Roma.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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