Proteste al Borgomagno: «Qui solo spaccio e degrado»

Venerdì 19 Ottobre 2018
LA POLEMICA
PADOVA Continuano le proteste dei residenti di Ansa Borgomagno, per i disagi causati dalla presenza nel quartiere di locali notturni frequentati da africani. Alcuni abitanti di via Dalmazia e dintorni, denunciano il disturbo alla quiete pubblica provocato da decine di clienti del pub aperto all'interno del capannone ex Gatto trasporti, situato all'incrocio tra le vie Dalmazia e Fowst.
«Da alcuni mesi dentro l'ex capannone è sorto un locale con televisione, che ogni venerdì, sabato e domenica notte richiama almeno un centinaio di avventori africani riferisce un residente che fa parte del comitato civico Ansa Borgomagno -. Queste persone arrivano a piedi, in gruppi numerosi, attorno alle 22, e poi escono dal pub fra le 3 e le 5 del mattino, spesso in stato di alterazione e ubriachezza. In entrambi gli orari disturbano chi abita nelle vicinanze, con schiamazzi e urla; inoltre, scatenano risse e litigi, gettano rifiuti come cartacce e bottiglie vuote nelle strade e dentro i giardini privati, e orinano addosso ai muri delle case». Non solo. I cittadini segnalano i disagi legati alla presenza di spacciatori nel quartiere. «Un gruppo di 7-8 pusher nigeriani presidiano ogni giorno, dalle 18 circa fino alle 3 di notte, gli angoli tra le vie Dalmazia, Da Bassano e Nizza rivelano gli abitanti-. Quando arrivano nel rione auto che non appartengono a noi residenti, questi spacciatori si precipitano con le loro biciclette verso le vetture, per offrire lo stupefacente ai nuovi venuti, e nella fretta della corsa molte volte rischiano di strisciare le nostre macchine, parcheggiate ai lati della carreggiata». E ancora: «I pusher, oltre a suscitare timore e inquietudine con la loro presenza, portano sporcizia nel rione, in quanto usano le strade come latrine, e gettano rifiuti a terra e dentro i cortili».
L'esponente del comitato Ansa Borgomagno riferisce infine che agli abitanti della zona capita di ritrovare involucri contenenti droga nascosti fra le piante, dentro i giardini privati. «Chiediamo al Comune di intervenire al più presto per allontanare lo spaccio dalla zona conclude - e per disporre la chiusura del locale situato nell'area ex Gatto, verificando tra l'altro se l'attività sia in regola con le norme di sicurezza previste per i pubblici esercizi».
Isabella Scalabrin
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