Presi i finti avvocati delle truffe agli anziani

Sabato 23 Luglio 2016
Sarebbero loro gli autori di numerose truffe agli anziani che negli ultimi due mesi hanno subito in città una forte impennata. Due truffatori specializzati sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Trieste, diretta da Marco Calì, che a lungo ha guidato la Mobile padovana. In manette sono finiti Raffaele Piscopo e Michele Gargiulo, di origini campane ma che si erano stabiliti a Trieste per mettere a segno i loro "colpi".
Piscopo e Gargiulo, secondo gli inquirenti, sarebbero i "finti avvocati" che hanno messo a punto un collaudato meccanismo di truffe. Spacciandosi per legali, i due si facevano preannunciare da una telefonata alla vittima da parte di finti assicuratori o appartenenti alle forze dell'ordine, raccontando loro di un incidente stradale provocato un familiare, e chiedendo consistenti somme di danaro o monili per evitare l'arresto del congiunto. Dopo l'ultima truffa messa a segno a Trieste un paio di giorni fa, gli agenti della Squadra Mobile hanno fatto scattare controlli a largo raggio dalle prime ore dell'alba, in particolare a vari caselli autostradali e vie di collegamento con la città, in collaborazione con i colleghi della Questura di Venezia. È stata individuata un'automobile in uso ai malviventi, bloccati dopo una truffa ai danni di un anziano a Portogruaro (Venezia). Le successive perquisizioni hanno consentito di recuperare tutta la refurtiva relativa alle truffe di Trieste e Portogruaro, più altri preziosi di provenienza illecita. Gli investigatori ritengono che i due siano responsabili di numerose truffe tra Belluno, Gorizia, Padova, Pordenone, Treviso, Trieste, Venezia, e altre città del Nordest.
Solo in città nelle ultime settimane sono state registrate almeno quattro truffe fotocopia, che coinvolgevano sempre finti avvocati. Vittime anziane ultraottantenni, non sempre capaci di difendersi dai malintenzionati. In due casi i truffatori erano riusciti a far perdere le loro tracce con soldi e monili, in altri due le anziane avevano capito l'inganno e non c'erano cascate. Piscopo e Gargiulo, secondo la Mobile di Trieste, erano in continuo movimento tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia alla ricerca di nuove vittime.

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