Presa a martellate in testa, soffocata e il cadavere gettato nel Brenta

Mercoledì 26 Settembre 2018
Isabella Noventa viene uccisa e fatta sparire nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016. Quella sera era uscita a mangiare una pizza con il fidanzato dell'epoca, Freddy Sorgato. I due avevano cenato alla pizzeria Est Est Est di Lion di Albignasego e poi erano andati a casa sua, in via Sabbioni a Noventa Padovana. Ma dopo quella cena Isabella viene inghiottita nel nulla. Restano solo le immagini di una telecamera di sicurezza di piazza dei Signori che immortalano una donna con un giubbino bianco aggirarsi per le strade del centro. Per Freddy, come lui stesso dice alle televisioni, è Isabella. Per la questura e la procura invece no. Isabella, sostengono gli inquirenti, è stata uccisa e fatta sparire per sempre. Un mese dopo, il 16 febbraio 2016, la Mobile convoca in questura Manuela Cacco, tabaccaia di Camponogara (Venezia), amica e amante di Freddy. Crolla e ammette di essere lei la donna con il giubbino bianco. È la svolta. Nella stessa notte vengono arrestati Freddy e Debora, sorella del camionista. Due giorni dopo Freddy racconta che «Isabella è morta in un gioco erotico» e lui «spaventato ha gettato il corpo tra il Brenta e il Piovego». Scattano le ricerche, senza esito. Il 25 febbraio Manuela Cacco rovescia il cielo. Al pm Giorgio Falcone dice che ad uccidere Isabella è stata Debora, nella cucina di Freddy, che guardava impietrito sua sorella mentre sferrava due colpi di mazzette in testa a Isabella, prima di infilarle il capo in un sacchetto di plastica.
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