Prandina, il Pd si schiera per le aperture provvisorie

Mercoledì 20 Febbraio 2019
LA POLITICA
PADOVA Il Partito democratico dice sì alle aperture straordinarie della Prandina. Seppure con mille distinguo, tirando in ballo la prossima chiusura del park in piazzale Boschetti e la necessità di rivedere tutta la mobilità nell'asse che da corso Milano arriva fino a piazza Insurrezione, ieri sera, dalla direzione cittadina del Pd è uscito un messaggio chiaro: l'ex caserma può essere riaperta alle auto, anche prima del recupero dell'area. Insomma, anche se con una serie infinita di cautele e con il timore di sembrare appiattiti sulle posizioni del commercianti, il popolo Dem ha voluto marcare le distanze con Coalizione civica che, qualche giorno fa, non ha esitato ad andare al muro contro muro con le associazioni di categoria. Una posizione che appare chiara dal documento che, ieri sera, è stato approvato dal direttivo del Partito democratico che si è tenuto in via Beato Pellegrino.
Nel dispositivo illustrato dal segretario Tramarin si spiega che: Nell'attesa che si realizzi il progetto, anche secondo le indicazioni del percorso di partecipazione e allo scopo di non lasciare abbandonata un'area importante attualmente disponibile si auspica: La riapertura provvisoria della Prandina per lo sviluppo di attività propedeutiche che aiutino a testare la potenzialità degli spazi, sia con riferimento alla sosta dei veicoli che per quanto riguarda la fruibilità di tutta l'area. Tale apertura sarà collegata a un'adeguata informazione sulla chiusura del parcheggio di piazzale Boschetti e all'avvio di un dibattito sulla pedonalizzazione di piazza Insurrezione si legge ancora - oltre che alla graduale riqualificazione di corso Milano concentrando le energie dell'amministrazione sulla creazione di una pista ciclabile e di una riqualificazione dell'arredo urbano».
Insomma l'indicatore è chiara: le aperture straordinarie dell'ex caserma, come chiesto dai commercianti, devono essere prese in considerazione. Nel Pd però si vuole evitare lo strappo con il popolo arancione. Di conseguenza, nel documento approvato ieri sera si cerca di cavalcare anche i temi cari a Coalizione civica e ai lorenzoniani. In ogni caso si conclude nel dispositivo - il Partito democratico della città di Padova, in merito alle politiche di mobilità, conferma la propria volontà di investire su una transizione che porti ad utilizzare in forma sempre maggiore le forme di trasporto pubblico su cui sta investendo l'amministrazione, a partire dallo sviluppo delle linee tramviarie, la valorizzazione dei park scambiatori e tutte le innovative forme di mobilità dolce e condivisa in fase di sperimentazione e attuazione.
Inoltre il popolo Dem ribadisce anche la bontà del percorso partecipato voluto da Lorenzoni. Un percorso che, però, molti esponenti del Pd, nei giorni scorsi, hanno liquidato in privato con considerazioni niente affatto lusinghiere. Chi si è spinto più in là, invece sono stati i consiglieri centristi Luigi Tarzia e Antonio Foresta che, con dichiarazioni pubbliche, non hanno esitato definire sbagliato il percorso organizzato da Agenda 21.
Alberto Rodighiero
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