Policlinico, il S. Antonio nella trattativa

Venerdì 15 Dicembre 2017
Policlinico, il S. Antonio nella trattativa
IL PIANO
PADOVA Anche l'ospedale S. Antonio entra nella trattativa segreta che in questi giorni vede impegnati il Comune e l'Azienda ospedaliera per conto del presidente della Regione, Zaia. C'è anche questa contropartita nel tentativo del sindaco di strappare alla Regione delle condizioni migliorative rispetto a quelle del suo predecessore. Com'è noto Zaia è deciso a rispettare la volontà dei tecnici: l'area migliore è quella dietro al palasport a Padova est. E al Comune ha proposto la cessione gratuita, com'era nei patti precedenti, con la creazione di un doppio polo ospedaliero sistemando il Giustinianeo. O la permuta di quei terreni con quello dell'attuale ospedale. Oppure, se il Comune lo obbligasse a pagare la terra di San Lazzaro, come ha chiesto Giordani nell'ultimo incontro del 27 novembre, l'esproprio. «Opzione alla quale non vorrei mai arrivare» ha detto.
Da allora è partita una trattativa segreta. In cambio della gratuità dei terreni Giordani ha chiesto investimenti sulla città, dal tram che colleghi i due ospedali, al Parco delle Mura, al pagamento della bonifica dell'attuale sito (50 milioni) ma gli è stato risposto che non possono togliere soldi alla sanità o ad altre opere pubbliche per darli a Padova. Allora è passato ai pagamenti in natura, chiedendo l'area dell'ex ospedale Busonera, dove si trova l'Istituto oncologico veneto, oppure quella del S. Antonio, 30mila metri quadri 292 posti letto, che è stato appena ristrutturato con 30 milioni di euro. Il suo valore attuale dipende dall'uso che se ne farebbe in seguito. Se fosse residenziale le stime degli esperti si aggirano fra i 40-45 milioni di euro, molto di più di quanto il Comune aveva chiesto come pagamento dei terreni di San Lazzaro, o di quanto otterrebbe dagli espropri.
Nel frattempo in Regione dove si sta discutendo del Bilancio pende un emendamento a firma del presidente della Commissione Sanità, Fabrizio Boron che destinerebbe 50 milioni di euro dei 150 messi da parte in tre anni per l'ospedale, proprio agli espropri. Boron è disposto a ritirarlo solo dopo la firma di un Accordo che veda la cessione gratuita dei terreni di Padova est. E comunque non c'è più molto tempo. Il voto finale sul Bilancio avverrà fra giovedì e venerdì prossimo, una quadra va trovata prima di quella data. Quant'è il margine di trattativa? Il dg dell'Azienda ospedaliera, Luciano Flor, ha un mandato pieno da parte del presidente Zaia, che però è stato chiaro fin dall'inizio no al mercato delle vacche. Dunque la via della valorizzazione nei confronti del Comune del S.Antonio, come dello Iov, è percorribile dal momento che l'ospedale, oggi dell'Usl, dovrebbe traslocare sotto l'ègida dell'Azienda ospedaliera, ovvero della Regione.
Sempre parlando di pagamenti in natura l'alternativa a questo piano prevede un intervento immediato della Regione per la sistemazione del Giustinianeo, circostanza molto cara alla parte di Coalizione civica e al vicesindaco Lorenzoni. La richiesta riguarda la costruzione della nuova piastra del pronto soccorso, nell'area dove oggi si trova l'aula Morgagni, e il completamento immediato dell'ospedale della mamma e del bambino. Come si sa infatti per ora la Regione ha stanziato 53 milioni di euro solo per la nuova Pediatria. A queste verrebbero affiancati ostetrica e ginecologia. Contando che il policlinico è stato appena ristrutturato con 17 milioni di euro, il primo dei due poli sarebbe già sistemato. Spesa, intorno ai 200milioni di euro. Più 50 milioni per la bonifica dall'amianto delle cliniche cancellate, oggetto di trattativa.
Mauro Giacon
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